Migliora in Italia la situazione legata all’emergenza Coronavirus, con il numero di nuovi casi che da qualche tempo è in flessione. Ma, mentre l’Italia affronta la cosiddetta Fase 2, con un allentamento delle restrizioni volte a contenere il rischio di contagio, a che punto è ora la diffusione del COVID-19 nel resto del Mondo? Vediamo cosa dicono gli ultimi dati comunicati dal Ministero della Salute.
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Diffusione Coronavirus nel Mondo
Stando all’Health Emergency Dashboard dell’OMS del 6 maggio, ore 10.00 am, a livello globale si contano:
- 3.557.235 casi confermati nel mondo dall’inizio dell’epidemia;
- 245.150 morti.
In Cina ci sono ora:
- 84.406 casi confermati clinicamente e in laboratorio;
- 4.643 morti.
In Europa, inclusa l’Italia (fonte: Dashboard Who European Region, 05 maggio, ore 10), ci sono:
- 1.568.301 casi confermati;
- 145.638 morti.
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Primi cinque Paesi per trasmissione locale in Europa:
- Spagna 218.011 casi e 25.428 morti (ad aprile era in seconda posizione, dietro l’Italia);
- Italia 213.013 casi e 29.315 morti (fonte: Dipartimento Protezione Civile);
- Germania 163.860 casi e 6.831 morti;
- Regno Unito 190.584 casi e 28.734 morti, che supera la Francia (ad aprile le posizioni erano invertite);
- Francia 131.863 casi e 25.201 morti.
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In America secondo gli u timi dati OMS (Fonte: Health Emergency Dashboard, 06 maggio, ore 10.00):
- Stati Uniti 1.171.185 casi, 62.698 morti;
- Canada 61.159 casi, 3.915 morti;
- Messico 24.905 casi, 2.271 morti.
Valutazione del rischio OMS
Stando alla valutazione del rischio ECDC aggiornato al 23 aprile:
- il rischio di malattia grave associata all’infezione COVID-19 per le persone in Europa (UE/SEE e Regno Unito) è attualmente considerato moderato per la popolazione generale e alto per gli anziani e le persone con malattie croniche di base;
- il rischio è molto elevato se non sono in atto misure di mitigazione efficienti o se le stesse venissero revocate improvvisamente o troppo presto, causando una probabile ripresa dei casi;
- il numero di casi COVID-19 è aumentato molto rapidamente, il rischio di insorgenza di cluster, simili a quelli in Italia, Spagna, Germania e Francia associati a COVID-19 in altri Paesi europei è considerato molto elevato;
- il rischio di malattia grave nell’UE/SEE e nel Regno Unito è attualmente considerato molto elevato per le popolazioni con fattori definiti associati a un rischio elevato di COVID-19 in aree in cui non sono in atto adeguate misure di distanza fisica e/o in cui la trasmissione della comunità è ancora elevata e in corso;
- il rischio di ripresa della trasmissione comunitaria sostenuta nell’UE/SEE e nel Regno Unito è attualmente moderato se le misure vengono gradualmente eliminate e accompagnate da adeguati sistemi e capacità di monitoraggio, con l’opzione di reintrodurre le misure se necessario, e rimane molto elevata se le misure sono eliminate gradualmente senza sistemi e capacità adeguati, con un probabile rapido aumento della morbilità e della mortalità della popolazione.
Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie avvisa inoltre:
Oltre all’impatto sulla salute pubblica con esiti fatali sostanziali in gruppi ad alto rischio, i focolai di COVID-19 possono causare enormi perturbazioni economiche e sociali. L’attuazione di misure di mitigazione determinerà l’eventuale livello di impatto dell’epidemia sulla popolazione e sulle capacità dei sistemi sanitari.