La crisi che sta coinvolgendo il settore del turismo nella Capitale e in tutta la Provincia di Roma sta coinvolgendo 150 mila lavoratori, di cui 100mila sono addetti al settore della ristorazione e 10 mila sono impiegati presso agenzie di viaggio e tour operator. Circa 30 mila, invece, sono addetti alle attività di alloggio e alberghiere, un comparto non risparmiato dalle criticità sebbene il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 25 marzo non be abbia previsto la chiusura.
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Secondo il report “Covid-19: l’impatto sui servizi turistici di Roma” della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, sono 26 mila i lavoratori impiegati o titolari di attività alberghiere che sono state costrette alla chiusura, o alla riduzione dell’attività in modo drastico, per il crollo della domanda turistica. Si aggiungono anche gli addetti al trasporto aereo (circa 8 mila), finora inattivi per la quasi totale riduzione dei voli.
Secondo il report, inoltre, la crisi colpisce circa il 10% delle imprese attive sul territorio impedendo 38.400 assunzioni nei mesi del lockdown (marzo-maggio). Stando ai dati, inoltre, una cifra simile relativa alla perdita delle opportunità lavorative rischia di ripetersi qualora la chiusura si prolungasse anche per i mesi da giugno ad agosto.