Si avvicina in Italia la data di avvio della cosiddetta fase 2, che prevede la graduale ripartenza delle attività produttive e la riapertura dei cantieri edili dopo settimane di inattività dovute all’emergenza Coronavirus. Dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri arrivano indicazioni sul dimensionamento delle misure anticontagio, adottando approcci integrati e metodologie che possano far riavviare le attività in sicurezza. Sulla base del Protocollo anti-Covid negli ambienti di lavoro, il CNI propone uno schema di azione basato su cinque punti:
- ogni attività produttiva dovrà predisporre un Piano di Sicurezza Anticontagio (PSA) in cui definire qualitativamente e quantitativamente le misure da adottare;
- l’estensore del PSA sarà un Tecnico Abilitato ad espletare il ruolo di Coordinatore della Sicurezza secondo l’attuale schema normativo definito nel D.Lgs. 81/2008 artt. 91-92 Titolo IV;
- la verifica del corretto adempimento dei contenuti del PSA sarà di competenza del Coordinatore della Sicurezza in stretto coordinamento con il Comitato di Crisi;
- il PSA dovrà essere pensato come un documento dinamico e scalabile in grado di recepire tempestivamente le previsioni del comitato tecnico scientifico o della task force covid-19;
- la quantificazione dei costi delle misure anticontagio sarà riportata nel PSA in riferimento a listini ufficiali ovvero a preventivi forniti dal Datore di Lavoro.
In base al Protocollo siglato il 14 marzo scorso tra governo e parti sociali, ricordiamo le regole primarie per la riapertura degli ambienti di lavoro:
In pratica, sono stati fissati i requisiti di sicurezza che i posti di lavoro devono avere: distanze di sicurezza, dotazioni necessarie per proteggere i dipendenti (mascherine, guanti, detergenti), sanificazione degli ambienti.
- Controlli in entrata (temperatura corporea) opzionali per il personale che si reca a lavoro.
- Niente lavoro con febbre oltre i 37,5 o altri sintomi influenzali con avviso medico di famiglia e autorità sanitaria.
- Pulizie e sanificazione (giornaliera la prima, periodica la seconda) per locali, ambienti, postazioni, aree comuni.
- Igiene a cura del personale, con l’azienda che mette a disposizione idonei detergenti.
- Mascherine e guanti (o anche tute, cuffie e camici in base alle necessità) conformi se i il lavoro impone una distanza tra persone inferiore al metro e non siano possibili alternative organizzative.
- Spazi comuni con accesso contingentato, ventilazione continua, tempo ridotto di sosta e distanza di sicurezza.
- Spogliatoi e distributori con pulizia giornaliera.