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Casse professionali: indennità anche ai neo iscritti

di Alessandra Gualtieri

22 Aprile 2020 08:35

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Per l'accesso all'indennità da 600 euro riservata ai Professionisti, il requisito di fatturato non esclude autonomi e professionisti iscritti agli enti di previdenza obbligatoria nel 2019 o 2020.

Un aggiornamento alle FAQ (risposte alle domande più frequenti) pubblicare sul sito del Ministero del Lavoro e dedicate all’applicazione delle tutele previste dal decreto Cura Italia, include i giovani iscritti alle Casse Professionali nella platea dei beneficiari dell’indennità a valere sulle risorse del Fondo per il reddito di ultima istanza (ex art. 44 del Decreto-legge 18/2020), quantificata in 600 euro (come quella prevista per Partite e autonomi) per il mese di marzo.

=> Bonus professionisti: i dati Cassa per Cassa

Il chiarimento riguarda i lavoratori autonomi e i giovani iscritti alle Casse Professionali nel corso del 2019 o nei primi mesi del 2020. In questo caso, il requisito di reddito sarà riferito non ai ricavi ma al reddito complessivo, ferme restando le soglie indicate.

 l’indennità potrà essere riconosciuta anche in favore di quei lavoratori autonomi e professionisti che, in quanto iscritti agli enti previdenziali di appartenenza durante l’anno 2019 o nei primi mesi del 2020, non possano vantare per l’anno di imposta 2018 un reddito derivante dall’esercizio della professione; ciò a condizione che gli stessi abbiano percepito, in quello stesso anno, un reddito complessivo non superiore a 35.000 euro, ovvero compreso tra i 35.000 e i 50.000 euro (in presenza, chiaramente, degli altri requisiti prescritti dalla legge).

In base a quanto si legge nella nuova FAQ, il Decreto Interministeriale del 28 marzo 2020 (art. 1, comma 2) riconosce l’indennità di 600 Euro a coloro che abbiano percepito, nell’anno di imposta 2018:

  • un reddito complessivo non superiore a 35.000 euro (al lordo dei canoni di locazione soggetti a tassazione, la cui attività sia stata limitata o sospesa per l’emergenza Coronavirus);
  • un reddito complessivo tra 35.000 euro e 50.000 euro ( sempre al lordo dei canoni di locazione soggetti a tassazione) e che abbiano ridotto, cessato o sospeso l’attività autonoma o libero-professionale a causa dell’emergenza COVID-19 (ai sensi dell’art. 2 dello stesso decreto).
Pertanto nulla osta alla concessione del beneficio anche ai neo iscritti che non abbiano maturato reddito professionale nel 2018, purché abbiano un reddito da lavoro complessivo entro i limiti indicati dal DL del 28 marzo 2020.

Per maggiori informazioni si può consultare la sezione FAQ del Ministero.