La fase 2 consisterà in un «programma di progressive aperture», omogeneo su base nazionale, che «consenta di riaprire buona parte delle attività produttive e anche commerciali, tenendo però sotto controllo la curva del contagio». Le attività economiche ripartiranno nel rispetto dei protocolli di sicurezza, «a partire da quello firmato il 14 marzo scorso con i sindacati e le categorie produttive, e successivamente aggiornato». In arrivo c’è poi il decreto Aprile, che sarà un provvedimento da 50 miliardi di euro, destinati a rafforzamento del personale sanitario, della protezione civile e delle forze di sicurezza, alla proroga degli ammortizzatori sociali, in particolare cassa integrazione e indennizzi per Autonomi e Partite IVA, al sostegno di coloro che non sono coperti da cassa integrazione, a misure per le piccole e medie imprese, a fondi aggiuntivi per gli enti locali, a interventi a favore dei settori particolarmente colpiti da misure di contenimento del Coronavirus. Il presidente del Consiglio ha infine sintetizzato il piano di risposta sanitaria all’emergenza. Così il premier, Giuseppe Conte, ha presentato alle Camere la strategia del governo per affrontare l’emergenza Covid 19 (prima al Senato e poi alla Camera), dopo aver anticipato informalmente parte dei contenuti in un post su Facebook.
Lockdown
Partiamo dalle fase 2, che dovrebbe iniziare dal prossimo 4 maggio (il lockdown, a legislazione vigente, termina il 3 maggio). Si tratta, ha spiegato Conte, di una «fase molto complessa» che deve consentire un allentamento delle attuali restrizioni relative ad attività produttive e commerciali, facendo il possibile «per preservare l’integrità e l’efficienza del nostro tessuto produttivo». Il premier non si sbilancia eccessivamente sui dettagli del piano per la fase 2, ma annuncia che sarà «ben strutturato, articolato», e comporterà «una revisione dei modelli organizzativi di lavoro, delle modalità del trasporto pubblico ma anche privato e di tutte le attività connesse.
Spostamenti
Anche per le misure di distanziamento sociale ci saranno alcune modifiche». In questo senso sta lavorando il comitato di esperti in materia economica e sociale nominato con il decreto dello scorso 10 aprile, in stretto contatto con il Comitato tecnico scientifico. come detto a più riprese in questi giorni (e sottolineato dallo stesso premier) conosceremo il piano entro la fine di questa settimana.
Sarà basato su apertura progressive, e «omogeneo su base nazionale». Il tutto, tenendo «sotto controllo la curva del contagio in modo da intervenire – se del caso anche successivamente – laddove questa si innalzi nuovamente oltre una certa soglia». Questo programma, ha aggiunto Conte, verrà discusso «con tutti i soggetti coinvolti (enti territoriali, organizzazioni datoriali, sindacati) al fine di acquisire le loro valutazioni e di condividerlo con tutti i soggetti interessati».
Sostegno all’economia
Dopo il Cura Italia e il decreto Liquidità imprese, arriva il decreto Aprile, con «un sostegno alle famiglie e alle imprese prolungato nel tempo, ancora più incisivo». «Il Governo invierà a brevissimo al Parlamento un’ulteriore relazione contenente una richiesta di scostamento dagli obiettivi di bilancio programmati per il 2020» per una cifra «non inferiore a 50 miliardi di euro». In pratica, quindi, il decreto aprile conterrà misure pari appunto a 50 miliardi di euro, che si aggiungono ai 25 miliardi già stanziati in marzo, portando l’intervento complessivo sull’emergenza Coronavirus a 75 miliardi di euro.
Come detto, il decreto aprile conterrà, fra le altre, misure destinate al «rafforzamento del personale sanitario, della protezione civile e delle forze di sicurezza; alla proroga del rafforzamento degli ammortizzatori sociali, in particolare cassa integrazione e indennizzi per Autonomi e Partite IVA; al sostegno di coloro che non sono coperti da cassa integrazione; a misure di sostegno alle piccole e medie imprese; a fondi aggiuntivi per Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni; agli interventi di sostegno dei settori particolarmente colpiti da misure di contenimento del virus».
Emergenza sanitaria
La strategia del Governo viene sintetizzata in cinque punti.
- Mantenere e far rispettare a tutti i livelli le misure per il distanziamento sociale, promuovere l’utilizzo diffuso dei dispositivi di protezione individuale fino a quando non saranno disponibili una specifica terapia ed un vaccino.
- Rafforzare le reti sanitarie del territorio: «il Governo si sta adoperando perché siano rafforzati tutti i servizi di prevenzione e sta sollecitando una rinnovata integrazione tra le politiche sanitarie e quelle sociali, con particolare attenzione a case di cura, residenze sanitarie assistenziali ove si è verificata, purtroppo, un’esplosione incontrollata dei contagi, specialmente in alcune aree del Paese».
- Intensificare in tutto il territorio la presenza di Covid hospital come strumento fondamentale della gestione ospedaliera dei pazienti. queste strutture riducono notevolmente il rischio di contagio per gli operatori sanitari e per i pazienti ricoverati per altre malattie.
- Uso corretto dei test: tampone e test sierologici. Conte ricorda che il 17 aprile è stata indetta «una gara in procedura semplificata di massima urgenza per la fornitura di kit reagenti e consumabili per l’effettuazione di 150mila test finalizzati ad un’indagine del campione sulla diffusione dell’infezione della popolazione italiana, con possibile successiva estensione per l’effettuazione di ulteriori in 150mila test. Entro il 29 aprile ci sarà ragionevolmente la sottoscrizione del contratto.
- Contact tracing: consente l’individuazione dei contatti stretti dei casi positivi e il loro conseguente isolamento. Per questo, è già stata selezionata la app “Immuni“, che «sarà offerta su base volontaria e non su base obbligatoria. Faremo in modo che chi non vorrà scaricarla non subirà limitazione dei movimenti» ha sottolineato il premier. Un team composto dai ministeri dell’Innovazione e della Salute, e da esperti in sicurezza cibernetica «sta affiancando il commissario Arcuri al fine di implementare questa applicazione nel migliore dei modi, con le più elevate garanzie», i Capigruppo saranno «costantemente informati su questo processo applicativo» nella consapevolezza che «sono coinvolti diritti costituzionali fondamentali, quali la dignità della persona, il diritto alla riservatezza, all’identità personale, come pure la tutela della salute pubblica e non ultima l’esigenza di proteggere un asset informativo di primaria rilevanza ed importanza, nella logica degli interessi strategici nazionali».
L’Europa
Molto sinteticamente, Conte ha riferito sullo stato del dibattito e degli strumenti che l’Unione Europea sta attivando, ha ribadito la posizione dell’Italia che promuove una «risposta coordinata e ambiziosa allo shock da Covid-19», attivando nuovi strumenti, «come un veicolo in grado di finanziarsi con debito comune sui mercati finanziari», quindi un eurobond.