Il congedo covid di 15 giorni è da intendersi complessivo per figlio o per nucleo familiare?
Il congedo parentale straordinario di 15 giorni previsto dal Cura Italia per l’emergenza Coronavirus si riferisce al nucleo familiare, non ad ogni singolo figlio.
In realtà non ci sono nella norma e nei documenti di prassi indicazioni specifiche dal punto da lei sollevato, però mi pare che la ratio della norma sia tale da escludere l’ipotesi di congedo per ogni figlio. Il comma 4 dell’articolo 23 del decreto riconosce i 15 giorni di congedo covid 19 «alternativamente ad entrambi i genitori, per un totale complessivo di quindici giorni».
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La circolare INPS del 25 chiarisce che «la fruizione del congedo è riconosciuta alternativamente ad uno solo dei genitori per nucleo familiare per i figli di età non superiore ai 12 anni».
In nessuno dei due casi, viene indicata la possibilità di chiedere 15 giorni per ogni figlio, quindi pare che l’ipotesi sia da escludere. Fra l’altro, il congedo è subordinato «alla condizione che nel nucleo familiare non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa o altro genitore disoccupato o non lavoratore».
Quindi, se c’è un genitore che per qualsiasi motivo può stare a casa con il o con i figli, l’altro non può chiedere il congedo straordinario. Mi sembra quindi difficile ritenere che invece, se c’è un genitore che sta già utilizzando almeno parte del congedo parentale di 15 giorni per un figlio, l’altro possa stare a casa per occuparsi dell’altro figlio.
Analogamente, se fosse possibile sommare due congedi, stando a casa in totale 30 giorni, sarebbe stato necessario regolamentare la non sovrapponibilità nell’analogo periodo.
Mentre invece non c’è alcuna indicazione in questo senso, e come sopra riportato tutti i testi di norma e prassi a disposizioni mi pare facciano esplicito riferimento al nucleo familiare.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz