Le imprese edili possono possono continuare a lavorare nel costruire case?
In teoria non ci sono specifici divieti per le imprese edili, che quindi possono scegliere di proseguire l’attività. Le norme di sicurezza che però bisogna obbligatoriamente rispettare per l’emergenza coronavirus rendono l’attività edilizia molto difficile da proseguire.
Le associazioni di settore, a partire da ANCE (associazione nazionale costruttori edili), segnalano che nella pratica non è fattibile: le modalità di lavoro nei cantieri non consentono di rispettare la distanza di sicurezza di un metro, né ci sono sufficienti protezioni individuali da impiegare.
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Tutte le organizzazioni datoriali, dunque, chiedono al Governo di ampliare gli ammortizzatori sociali visto che in questo caso smart working, ferie e congedi non sono utilizzabili nei cantieri dove è necessaria la presenza fisica dei lavoratori.
Nel dettaglio, le regole che si applicano alle imprese edili sono quelle valide per tutte le attività produttive, indicate nel comma 7 del decreto. Le imprese dl settore possono decidere di sospendere l’attività, oppure proseguirla applicando le regole previste dalla lettera d), del comma 7, quindi:
assumere protocolli di sicurezza anti-contagio e, laddove non fosse possibile rispettare la distanza interpersonale di un metro come principale misura di contenimento, con adozione di strumenti di protezione individuale.
Le imprese che sono in grado di assicurare queste misure di sicurezza nei cantieri possono lavorare, negli altri casi bisogna sospendere l’attività per non rischiare le sanzioni previste.
Segnaliamo che sul sito ANCE sono pubblicati materiali utili al settore per effettuare tutte le comunicazioni del caso (ai Comuni, al committente), con modulistica e indicazioni operative precise.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz