Slitta alla prossima settimana il decreto che conterrà le misure economiche per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Nel frattempo, il consiglio dei ministri del 5 marzo ha stanziato 7,5 miliardi, che derivano da uno scostamento degli obiettivi programmatici di finanza pubblica. Il provvedimento approvato dovrà essere approvato dal Parlamento. Solo dopo arriverà il decreto con le misure vere e proprie a favore di imprese, lavoratori e famiglie.
=> Coronavirus, verso le nuove misure per le imprese
Siamo di fronte a un’emergenza che non è solo sanitaria ma anche economica, ha sottolineato lo stesso premier, Giuseppe Conte, specificando che l’Esecutivo – in vista di questo provvedimento – sta consultando con attenzione tutte le proposte che arrivano anche dalle opposizioni, per recepirle eventualmente nel provvedimento in preparazione.
Quindi, tecnicamente succederà la seguente cosa: il Parlamento nei prossimi giorni dovrà approvare lo scostamento di finanza pubblica appena deliberata dal CdM. Si tratta appunto di 7,5 miliardi di euro. Questi soldi serviranno a finanziare il decreto con le misure economiche.
Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ne ha anticipato le linee guida: in primis nuove misure di contenimento sanitario. E poi norme a sostegno di reddito e occupazione, con potenziamento degli ammortizzatori sociali. Obiettivo: «nessuno deve perdere il lavoro per il coronavirus», ha sottolineato Gualtieri.
Ancora: interventi a favore delle aziende che subiscono maggiormente l’impatto del coronavirus, sia a causa delle misure di contenimento sia per conseguenze indirette e dirette dell’emergenza. Infine, moratoria dei crediti alle imprese da parte del sistema bancario.
E’ lo stesso Gualtieri che fissa le tempistiche, spiegando che l’Esecutivo sta lavorando per avere già la settimana prossima il decreto, non appena il Parlamento avrà approvato lo scostamento di bilancio.
«Anche questo secondo decreto economico non esaurisce gli interventi necessari per l’economia». In vista, ci sono anche altre misure: sblocco investimenti già stanziati, sostegno alla crescita, azione sul fronte internazionale per definire strategie concertate e coordinate a livello europeo.
Sottolineiamo infine che il Governo, nel corso del CdM, ha anche rinviato il referendum sul taglio dei parlamentari del prossimo 29 marzo, a data da destinarsi.