Microsoft, Pontificia Accademia per la Vita, IBM, FAO e Governo italiano hanno siglato a Roma la Call for an AI Ethics, un documento condiviso che nasce per favorire un approccio etico e trasparente all’Intelligenza Artificiale. L’obiettivo è quello di promuovere tra organizzazioni, governi e istituzioni un maggiore senso di responsabilità per garantire che l’innovazione digitale e il progresso tecnologico siano al servizio della creatività umana, senza essere sostituite.
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I firmatari si propongono di promuovere una “algor-etica”, vale a dire lo sviluppo e l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale secondo alcuni principi cardine:
- trasparenza, in linea di principio i sistemi di intelligenza artificiale devono essere comprensibili;
- inclusione, devono essere prese in considerazione le esigenze di tutti gli esseri umani in modo che tutti possano beneficiare e che a tutti gli individui possano essere offerte le migliori condizioni possibili per esprimersi e svilupparsi;
- responsabilità: coloro che progettano e implementano soluzioni di Intelligenza Artificiale devono procedere con responsabilità e trasparenza;
- imparzialità: non creare o agire secondo il pregiudizio, salvaguardando così l’equità e la dignità umana;
- affidabilità: i sistemi di Intelligenza Artificiale devono essere in grado di funzionare in modo affidabile;
- sicurezza e privacy: i sistemi di Intelligenza Artificiale devono funzionare in modo sicuro e rispettare la privacy degli utenti.
Microsoft – ha commentato il Presidente Brad Smith – è orgogliosa di firmare la Rome Call for AI Ethics, che rappresenta un importante passo in avanti nella promozione di un dibattito pensato, rispettoso e inclusivo sul rapporto tra Intelligenza Artificiale ed Etica. L’impegno e il valore apportato da Sua Santità in questo dialogo è per me fonte di ispirazione. Ringrazio il Pontefice, la Pontificia Accademia per la Vita e gli altri rappresentanti della Santa Sede per l’importante annuncio di oggi.
La Call for AI Ethics di Roma, sottolinea il Vice Presidnete di IBM, John Kelly III, ricorda a tutti che è necessario pensare con attenzione alle esigenze di chi beneficerà dell’IA in futuro, investendo sulle competenze necessarie.
La società avrà più fiducia nell’IA quando ciascuno potrà vedere che il suo sviluppo è basato su principi etici – prosegue Kelly III – e che le aziende che se ne occupano stanno affrontando direttamente tutte le questioni legate alla fiducia e alla responsabilità.