Il coefficiente di rivalutazione del TFR si applicato alle quote accantonate per le cessazioni di rapporti di lavoro intervenute entro il 15 giugno è pari allo 0,878807%, in base all’indice FOI dei prezzi al consumo rilevato dall’Istat.
Aliquote simili a quelle dei precedenti mesi, dopo il brusco scatto segnato a inizio anno, quando per le quote di Trattamento di fine Rapporto maturate per le cessazioni ricadenti nel periodo il 15 dicembre 2022 e il 14 gennaio 2023 era pari a 9,974576%.
Vediamo dunque come si calcola tale rivalutazione e come incide l”inflazione sul TFR.
Cos’è la rivalutazione del TFR
Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) è la quota di retribuzione accantonata dal lavoratore ed erogata dal datore di lavoro in maniera differita, dopo la cessazione del rapporto di lavoro. Ogni anno tale accantonamento subisce una rivalutazione per adeguamento all’inflazione.
A disciplinare la rivalutazione del trattamento di fine rapporto è l’art. 2120 del Codice Civile, come modificato dalla riforma dell’82 (L. 297/1982) che ha introdotto per la prima volta la rivalutazione del TFR.
Alle quote accantonate a fine anno va applicato un tasso di rivalutazione sulla base del coefficiente aggiornato che viene calcolato partendo dall’indice FOI, l’indice dei prezzi al consumo Istat per le famiglie di operai e impiegati, diffuso ogni mese dall’Istituto di statistica, escludendo i tabacchi lavorati.
=> Calcolo rivalutazione ISTAT
Generalmente, la rivalutazione del TFR è a carico del datore di lavoro nel caso di aziende con meno di 50 dipendenti, a meno che non si si optato per il trasferimento delle quote di accantonamento presso fondi di previdenza complementare.
Come si calcola la rivalutazione del TFR
La legge prevede che il TFR, con esclusione della quota maturata nell’anno, venga incrementato su base composita, al 31 dicembre di ogni anno, con l’applicazione di un tasso costituito dall’1,5% in misura fissa e dal 75% dell’aumento dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati (3/4 del tasso di inflazione), accertato dall’Istat, rispetto al mese di dicembre dell’anno precedente.
In caso di applicazione del tasso di rivalutazione per frazioni di anno, l’incremento dell’indice Istat è quello risultante nel mese di cessazione del rapporto di lavoro rispetto a quello di dicembre dell’anno precedente. Le frazioni di mese uguali o superiori a quindici giorni si computano come mese intero.
I coefficienti di rivalutazione del TFR 2023
Il coefficiente di rivalutazione per il calcolo del TFR si determina:
- calcolando il 75% della differenza in percentuale tra l’indice dei prezzi al consumo del mese di dicembre dell’anno precedente e quello del mese in cui si effettua la rivalutazione (le quote di TFR, accantonate al 31 dicembre 2022, vanno rivalutate dello 0,188452 %);
- aggiungendo a questa percentuale del tasso di inflazione il tasso fisso di 0,125 (che su base annua è di 1,5%).
Facciamo un esempio. Ipotizzando che l’inflazione sia al 10%: il 75% è pari all’7,5%, al quale va aggiunto il tasso fisso. Quindi il trattamento deve essere rivalutato del 9% (7,5% + 1,5%).
Tabella coefficienti rivalutazione TFR 2023
TFR maturato entro il seguente periodo | Coefficiente di rivalutazione (%) |
---|---|
15 mag – 14 giu | 0,878807 |
15 apr – 14 mag | 0,626904 |
15 mar – 14 apr | 0,375000 |
15 feb – 14 mar | 0,440355 |
15 gen – 14 feb | 0,188452 |
Tassazione del TFR
Tassazione delle quote accantonate
Le quote di accantonamento del TFR maturate ogni mese (e indicate anche in busta paga), subiscono ogni anno una rivalutazione all’inflazione, calcolata al 31 dicembre dell’anno successivo. Tale rivalutazione vede applicato un tasso del 75% dell’indice ISTAT relativo ai prezzi al consumo, aumentato di un tasso fisso dell’1,5%, eventualmente rapportato ai mesi di servizio nell’anno. Dall’importo annualmente accantonato si detrae il contributo previdenziale calcolato sull’imponibile annuo (è possibile anche procedere direttamente al calcolo della rivalutazione TFR con Excel)
L’ammontare della rivalutazione annua costituisce la base imponibile separata, soggetta a imposta sostitutiva nella misura dell’11%.
Tassazione del TFR liquidato
Nel momento in cui viene erogato, il TFR è assoggettata a tassazione separata, senza dunque dover essere indicato in dichiarazione dei redditi: la quota finanziaria è tassata al 17%, se investita in fondi di previdenza complementare fino al 15% (con franchigia deducibile). Il conguaglio è poi effettuato dall’Agenzia delle Entrate rispetto alla tassazione provvisoria applicata al momento della liquidazione.
Tassazione degli anticipi sul TFR
Sull’eventuale anticipo del TFR chiesto e ottenuto dal lavoratore, la tassazione è:
- per acquisto prima casa al 23%;
- per le spese mediche al 15% meno lo 0,30% per ogni anno di servizio dopo il 15° entro un massimo del 6%;
- per motivi personali al 15% meno lo 0,30% per ogni anno di servizio dopo il 15° entro un massimo del 9%.