Reverse Factoring

di redazionali

Pubblicato 24 Giugno 2015
Aggiornato 18 Febbraio 2020 09:52

logo PMI+ logo PMI+
Cos’è e come funziona il Reverse Factoring di Poste Italiane per lo smobilizzo dei crediti vantati dalle imprese fornitrici nei confronti dello Stato.

Il Reverse Factoring agevola lo smobilizzo dei crediti che le imprese fornitrici avanzano dalla Pubblica Amministrazione. Cos’è e come funziona il prodotto ideato da Poste Italiane.

Il tema dei debiti che la Pubblica Amministrazione ha nei confronti delle imprese fornitrici di beni e servizi produce a carico dello Stato un conto che è ad oggi di 60 miliardi di euro. Soldi che vengono a mancare alle aziende che solo ora intravedono segnali di flebile luce in fondo al tunnel di una crisi economica che dal 2008 le attanaglia.

I tempi di pagamento delle fatture (30-60 giorni), com’è noto, sono sistematicamente disattesi da buona parte delle pubbliche amministrazioni italiane. Una soluzione al problema è rappresentata dal Reverse Factoring, un prodotto pensato da Poste Italiane per dare una mano a Pmi e aziende in credito con le pubbliche amministrazioni.

Che cos’è

Il Reverse Factoring è uno strumento che agevola lo smobilizzo dei crediti vantati dalle imprese fornitrici nei confronti della Pubblica Amministrazione e assicura al fornitore di beni o servizi l’incasso alla scadenza stabilita (o in anticipo) del totale o di parte del corrispettivo riguardante i crediti di fornitura certificati dal soggetto pubblico.

A chi si rivolge

Il prodotto è messo a disposizione delle imprese fornitrici delle pubbliche amministrazioni italiane che hanno acceso un conto BancoPosta e che ovviamente avanzano crediti da parte di ministeri, regioni, comuni e altri enti pubblici.

In soldoni le aziende che hanno difficoltà a incassare i pagamenti nei tempi previsti dalla normativa in materia possono effettuare la propria richiesta di adesione al Reverse Factoring. Il titolare della Pmi, ditta o azienda, si dovrà poi recare in uno dei Poste Impresa abilitati al servizio.

Il vantaggio per l’impresa fornitrice è rappresentato dalla certezza dei tempi di incasso dei crediti certificati dalle amministrazioni pubbliche nel quadro della perseguita semplificazione dei rapporti con quest’ultime.

Come funziona

Alcuni enti locali per agevolare lo smobilizzo dei crediti vantati dalle imprese che forniscono loro beni e servizi hanno stipulato con la società di Factoring SACE Fct S.p.A. delle convenzioni specifiche. Se l’Ente non è tra quelli convenzionati, il fornitore avrà comunque la possibilità presentare la richiesta di Reverse Factoring.

Le richieste di adesione verranno quindi vagliate dalla SACE Fct In assenza di convenzioni ad hoc con la Pubblica Amministrazione e o con le associazioni di categoria le domande dovranno tenere presente una soglia minima d’importo dei crediti annui cedibili, soglia non inferiore a 500.000 euro.

E veniamo ora al secondo passo. In virtù delle novità introdotte dalle norme in materia di certificazione dei crediti, l’impresa deve richiedere all’Ente debitore la certificazione di effettiva e corretta esecuzione della prestazione.

L’azienda fornitrice della Pubblica Amministrazione a quel punto cede pro soluto a SACE Fct i suoi crediti, con la possibilità di fare richiesta di anticipazione anche prima della scadenza contrattuale o convenzionale.

Fatto ciò SACE Fct provvederà al pagamento dei crediti a favore dell’impresa, crediti che come detto devono essere sempre certificati dalla Pubblica Amministrazione. Poi l’ente locale o altra amministrazione pubblica rimborserà il pagamento a SACE Fct.

L’Elenco delle Convenzioni Quadro firmate da SACE Fct con le pubbliche amministrazioni e l’indirizzo degli Uffici Postali abilitati al servizio sono consultabili sul sito www.poste.it oltreché elle sezioni dedicate a imprese e Pmi.

Questo articolo è in collaborazione con Poste Italiane