Novità in arrivo per i dipendenti della PA che attendono lo sblocco del TFS/TFR anticipato dopo la pensione.
È il Ministro Fabiana Dadone a fornire aggiornamenti attraverso la sua pagina Facebook e il sito web personale: a quanto pare lo schema del decreto è stato trasmesso al Consiglio di Stato e si attende di ricevere dal Ministero dell’Economia la bollinatura della relazione tecnica di accompagnamento.
In realtà un analogo annuncio era stato dato lo scorso luglio, senza che poi se ne sapesse più nulla. Ad oggi, lo ricordiamo, nonostante la legge sia in vigore (Dl 4/2019), in mancanza del provvedimento attuativo i dipendenti pubblici che vanno in pensione possono arrivare ad aspettare diversi anni prima di ricevere la liquidazione, anche solo in parte.
Anticipo TFR dalle banche
Allo stato attuale, come dichiara il Ministro, è in fase di definizione l’accordo quadro con ABI, INPS e Ministero dell’Economia per tutelare chi sceglierà di accedere al TFS/TFR anticipato con tassi agevolati. In base alla legge, il tasso di interesse annuo applicato comprensivo di oneri non può essere superiore al tetto massimo del valore dell’indice generale del Rendistato aumentato di 30 centesimi. Il finanziamento deve inoltre essere esente da imposta di bollo e registro, nonché da ogni altra imposta indiretta, tributo o diritto.
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Come fare domanda
Non appena sarà pubblicato il decreto attuativo si conosceranno le modalità di richiesta del finanziamento, che in base a quanto previsto dovrebbe essere erogato per tramite dell’INPS previa certificazione del diritto. Da capire come ci si dovrà rapportare nei confronti della banca o istituto di credito che dovrà materialmente concedere il prestito, dopo aver verificato i requisiti del caso.
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L’anticipo del TFR/TFS dovrebbe poi essere liquidato entro 15 giorni dalla domanda. L’intero iter non dovrebbe durare più di 75 giorni.