Lo scorso 21 Maggio, il Governo ha emanato il Decreto Legge n.93, identificato con il nome di “disposizioni urgenti per salvaguardare il potere d’acquisto delle famiglie”. La sua pubblicazione e di conseguenza la sua entrata in vigore, entrambe arrivate mediante la Gazzetta Ufficiale, il giorno 28 Maggio, hanno introdotto una misura fondamentale, ovvero la detassazione degli straordinari e dei premi produttività.
Tale misura è stata introdotta con l’obiettivo di diminuire la pressione fiscale nei confronti delle famiglie, all’interno delle quali vivono lavoratori dipendenti, aumentando, di conseguenza, il potere d’acquisto delle stesse. Ma in quali termini la detassazione di straordinari e premi produttività è stata applicata? Vediamolo insieme, suddividendo i vari elementi e le differenti sfumature del provvedimento.
Modalità e Tempi: entrata in vigore lo scorso 1 Luglio, questa misura avrà effetto, in via sperimentale e quindi provvisoria, sino al prossimo 31 Dicembre. Allora ne verranno valutati gli effetti sull’economia ed il reale beneficio apportato, come si evince dal nome del Decreto stesso, sul “potere d’acquisto delle famiglie”. In verità, comunque, l’effettiva verifica dei reali effetti della detassazione, scatterà nel prossimo mese di Novembre, al seguire del quale dovrebbe arrivare un’omologazione degli incentivi fiscali tra pubblico e privato, oltre che l’introduzione, in maniera definitiva, della stessa misura, tramite la Legge Finanziaria. L’analisi e le azioni susseguenti all’analisi, saranno il risultato di un confronto che dovrebbe avvenire, avente per parti in causa il ministro Sacconi ed i sindacati di lavoratori e datori di lavoro.
Le Previsioni: secondo le ipotesi, il bonus derivante dalla detassazione dovrebbe portare nelle tasche dei lavoratori un maggior reddito, quantificabile in una misura compresa tra il 12% ed il 30%.
Quali sono le Voci di Finanziamento della manovra? Come specificato dal Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, nell’ambito dell’incontro con le parti sociali, misura sarà finanziata con la corrispondente riduzione di voci di incremento di spesa discrezionale della spesa pubblica.
I costi della manovra: il Governo italiano, per far sì che la manovra di detassazione degli straordinari e dei premi produttività vada in porto al meglio, ha impiegato risorse per 400 milioni di Euro.
A chi sarà rivolta? La detassazione riguarderà unicamente i lavoratori dipendenti, con esclusione di quelli operanti nel settore della Pubblica Amministrazione e di coloro i quali sono assunti mediante una contrattualizzazione collaborativa o a progetto. Tuttavia, l’allargamento della misura anche ai lavoratori svolgenti funzione pubblica, verrà discussa ugualmente nell’incontro previsto per il mese di Novembre.
A quale tipo di Lavoro fa riferimento? La misura troverà applicazione sulle ore di lavoro straordinario, intese come quelle ore aggiunte all’orario di lavoro normale e certificate come lavoro straordinario. Quest’ultimo, tuttavia, ricordiamo che sarà effettuabile solamente per effetto di un accordo tra lavoratore e datore di lavoro. Il totale delle ore di lavoro denominate come “straordinarie”, non dovrà comunque superare un le 250 ore aggiuntive al normale orario di lavoro.
In che maniera prenderà applicazione? L’intervento, e quindi l’agevolazione nei confronti dei lavoratori, ha un’applicazione immediata ed automatica. Come espressamente indicato nell’Articolo 2, Punto 1 del Decreto Legge, tuttavia, l’applicazione automatica potrà essere ovviata dal prestatore di lavoro previa una richiesta scritta.
In cosa consisterà l’applicazione pratica? È stata introdotta, in pratica, un’imposta sostitutiva di IRPEF ed Addizionali Regionali e Comunali, pari al 10% dei compensi erogati al lavoratore. Tuttavia, tale imposta rimarrà applicabile entro un tetto massimo di 3 mila Euro, sempre facendo riferimento a compensi derivanti da lavoro straordinario, supplementare o effettuato in funzione di clausole elastiche nell’ambito di contratti part-time. Altro vincolo per poter beneficiare del bonus, sarà costituito dal reddito annuo dichiarato dal lavoratore, il quale, ricordiamo, dovrà essere dipendente e non operante nel settore pubblico. Il Governo, inizialmente, aveva fissato come reddito minimo per poter usufruire del beneficio, un totale di 35 mila Euro; la soglia, ad oggi, è stata abbassata a 30 mila Euro, con l’obiettivo di inglobare una fascia più ampia di lavoratori.
La detassazione ai fini IRPEF: In aggiunta a quanto detto, va ricordato come i redditi soggetti alla detassazione, non solo non concorreranno alla formazione del reddito IRPEF, ma non verranno nemmeno considerati, nell’ambito della determinazione riguardante la situazione economica del lavoratore e del suo nucleo familiare, denominata ISEE.
Le critiche: al di là dell’acceso dibattito politico che le parti hanno creato attorno a questo provvedimento, anche i singoli lavoratori hanno criticato questa misura, ritenuta come una portatrice di disparità tra le differenti classi di lavoratori. Infatti, oltre alla già citata esclusione dei lavoratori pubblici, è venuto a galla un dato molto significativo: soltanto il 10% delle aziende utilizza gli straordinari. Di conseguenza, solo il 45% dei lavoratori italiani, durante l’anno, si impiega in lavoro straordinario o, quantomeno, in una tipologia di lavoro inclusa nei parametri della detassazione. Il restante 55%, in sintesi, rimarrebbe escluso dai benefici del bonus. Esaminati tutti i possibili aspetti della Detassazione di straordinari e premi produttività, non rimane che rimandare l’appuntamento al prossimo mese di novembre, nel quale si deciderà se rendere la misura permanente o meno.