Dopo i minimali contributivi per dipendenti e autonomi, arrivano anche le aliquote 2020 per i versamenti alla gestione separata, che sostanzialmente restano invariate, mentre cambiano i massimali e i versamenti minimi per effetto della rivalutazione (0.5% in base all’inflazione). I dettagli sono contenuti nella circolare INPS 12/2020.
=> Pensioni 2020, salgono i minimali contributivi
Aliquote contributive 2020
- Collaboratori e figure assimilate: 34,23%, che si ottiene sommando il 33% di IVS (contributo base per invalidità, vecchiaia e superstiti) e le due aliquote aggiuntive dello 0,72 e 0,51%; per i collaboratori che non hanno la Dis-coll, l’aliquota resta al 33,72% (perché non pagano lo 0,51% di contributo aggiuntivo per l’indennità di disoccupazione).
- Collaboratori titolari di pensione o tutela pensionistica obbligatoria: 24%.
- Professionisti: se non assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie pagano un’aliquota del 25,72% (25% IVS + 0,72%), se hanno già pensione o altra forma obbligatoria pagano il 24%.
Versamenti minimi 2020
Pur ad aliquote invariate, i versamenti minimi saranno più alti in virtù dell’aumento del minimo annuo, che in base alla rivalutazione si porta a 15mila 953 euro. Applicando le aliquote sopra riportate, eccoli suddivisi per categoria di lavoratori in gestione separata:
- Collaboratori con aliquota al 34,23%: 5mila 460,71 euro.
- Collaboratori con aliquota al 33,72%: 5mila 379,35 euro.
- Professionisti con aliquota al 25,72%: 4mila 103,11 euro.
- Professionisti con aliquota al 24%: 3mila 828,72 euro.
Infine, il massimale annuo per l’anno 2020 è pari a 103mila 055 euro. Sopra questa cifra di reddito, quindi, non si pagano contributi eccedenti.