Stand-By elettrodomestici: quanto costa

di noemiricci

Pubblicato 24 Marzo 2017
Aggiornato 26 Marzo 2020 16:27

Quanto costa lo stand-by degli elettrodomestici a fine mese in bolletta elettrica e quanto si può risparmiare spegnendo tutto con l'interruttore.

Nelle case di oggi sono numerosi gli elettrodomestici presenti dei quali non si può praticamente più fare a meno. Praticamente in ogni stanza è presente almeno un’apparecchiatura elettronica e quasi ogni apparecchio oggi è dotato di una pratica funzione stand-by che lo rende immediatamente disponibile all’occorrenza, riducendo i tempi di attesa per l’accensione. Una funzionalità anche pratica, perché consente a molte apparecchiature di essere accese/spente con il telecomando, quindi anche a distanza.

Tutto bello e interessante, solo che lo stand-by consuma corrente elettrica. Certamente si tratta di consumi ridotti, rispetto a quelli dello stesso apparecchio acceso, ma sommando tutti gli elettrodomestici presenti in casa e tutti gli stand-by a fine mese la differenza in bolletta si vede e può comportare un aggravio anche del 10%.

Per ridurre realmente a zero i consumi degli elettrodomestici (televisioni, radio, stereo, lavastoviglie, decoder, lavatrice, microonde e così via) che non si stanno utilizzando bisognerebbe spegnerli completamente, con l’interruttore, eventualmente applicando delle prese o delle ciabatte con interruttore o timer.

Per fare un calcolo più preciso di quanto consumino in stand-by i propri elettrodomestici è possibile consultare il loro libretto di istruzioni, nel quale sono riportati i dati tecnici dell’apparecchio, incluso il consumo in stand-by.

I più moderni televisori ed elettrodomestici non consumano molto anche in stand-by, meno di 1Watt che in cifre significa che all’anno, tenendolo 24 ore su 24 in stand-by, ad un costo medio di circa 0,2 euro a kWh si spendono 1,75 l’anno inutilmente. Tale cifra poi va moltiplicata per tutti gli apparecchi presenti in casa in stand-by, che consumano la stessa quantità di corrente. Ma ci sono anche apparecchi che assorbono molto di più: condizionatori che consumano 80Watt, decoder che ne assorbono 25, sistemi HiFi testato che consumano addirittura ben oltre i 130 Watt e così via.

Uno studio del Politecnico di Milano, nell’ambito del progetto “Micene”, ha evidenziato proprio i consumi e la distribuzione dei carichi di alcuni elettrodomestici che sono tipicamente presenti nelle nostre abitazioni. I grafici seguenti mostrano come interagisce lo stand-by nei consumi elettrici di alcune apparecchiature.

Lavastoviglie

La lavastoviglie rimane in stand-by solo se ci dimentichiamo di spegnerla dopo che ha finito il suo ciclo di lavaggio, come si vede dal grafico gli italiani tendono ad utilizzarla dopo i pasti e quindi a spegnerla dopo l’utilizzo, tanto che di notte (dalle 3 alle 6) i consumi generali scendono a zero.

Televisione

Diversa la situazione dei televisori, il cui consumo non scende mai a zero, neanche di notte anche si abbassano di molto, facendo pensare ad un consumo in stand-by piuttosto che in visione.

Videoregistratore

Le situazione peggiora ulteriormente per i videoregistratori, per i quali il consumo è quasi costante e difficilmente si può ipotizzare che vengano utilizzati 24h su 24h, 7 giorni su 7, quindi il loro consumo elettrico annuo presumibilmente dipende per oltre il 90% dalla potenza assorbita in stand-by.

Consumi stand-by in Italia

Il progetto Europeo EURECO che ha analizzato i consumi e distribuzione dei carichi nelle famiglie Europee, ha rivelato il dato di consumo in stand-by per l’Italia di circa 472 Kwh/anno, pari a circa il 15% dei consumi globali domestici Italiani (la media in Europa è del 14.2%).