UBI Banca ha siglato un recente accordo sindacale che stabilisce una nuova fase del piano di esodi volontari che coinvolgerà 300 dipendenti. Già a partire dal mese di febbraio 2020 sarà messa in atto l’uscita progressiva di numerose risorse, come previsto dal Piano Industriale 2019/20 del gruppo bancario.
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Sarà proprio l’esodo a favorire il ricambio generazionale presso numerose sedi di UBI Banca, che attraverso l’ingresso di nuove figure si propone di sostenere e incentivare l’occupazione giovanile ma anche di consolidare i rapporti a tempo determinato. Con l’obiettivo di raggiungere un organico pari a circa 19.500 risorse nel corso dell’anno 2020, UBI Banca prevede 150 nuove assunzioni a fronte delle 300 uscite volontarie.
Saranno 100 le nuove risorse assunte già entro il mese di giugno, mentre altre 50 faranno il loro ingresso entro dicembre 2021. A queste si sommano 42 stabilizzazioni di precari con contratti che scadranno nel corso dei prossimi mesi, i quali potranno contare sull’attivazione di contratti a tempo indeterminato.
È positivo che ancora una volta sia stato affermato il principio che alle uscite per pensionamento o per accesso al Fondo di solidarietà debba sempre corrispondere la creazione di nuova occupazione – dichiara Giuseppe Cassella, segretario responsabile della First Cisl del gruppo Ubi –. In questa occasione, tra l’altro, il tasso di sostituzione è di un ingresso ogni due uscite, un miglioramento evidente rispetto ai precedenti accordi, nei quali si prevedeva una assunzione ogni tre esodati/pensionati. Per questo il nostro giudizio è positivo.