Aumentano i licenziamenti per motivi disciplinari nella Pubblica Amministrazione, una sanzione che ha riguardato 520 dipendenti statali segnando un incremento del 35% rispetto all’anno precedente.
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Come sottolinea il report pubblicato dal Dipartimento della Funzione Pubblica, nel 2019 sono stati avviati complessivamente 12051 provvedimenti disciplinari: in cima alla classifica degli Enti pubblici che ne hanno avviato di più compaiono le Asl e le Aziende ospedaliere, i Comuni e le Scuole, seguite dai Ministeri e dalle Agenzie. In coda, invece, figurano le Università e le Province.
Per quanto riguarda le motivazioni che si celano dietro il licenziamento dei dipendenti pubblici, il report rileva un aumento dei provvedimenti connessi ai reati e alla falsa attestazione della presenza in servizio accertata in flagranza:
- licenziamenti connessi a reati – 175;
- licenziamenti derivanti da inosservanza disp. servizio, negligenza, comportamento non corretto verso superiori, colleghi e utenti – 106;
- licenziamenti derivanti da assenze dal servizio (ingiustificate, non comunicate nei termini prescritti…) – 104;
- licenziamenti derivanti da falsa attestazione della presenza in servizio accertata in flagranza, art. 55 quater, c. 3 bis – 70;
- licenziamenti derivanti da falsa attestazione della presenza in servizio, art 55 quater, c. 1, lett a) – 47;
- licenziamenti derivanti da attività extralavorative non autorizzate (doppio lavoro) 17.