Vino italiano tracciato su blockchain, Elon Musk torna su Bitcoin

di Anna Fabi

Pubblicato 27 Gennaio 2020
Aggiornato 2 Marzo 2022 12:24

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Il meglio della settimana in ambito criptovalute e blockchain: oggi parliamo di tracciabilità di prodotti eno-gastronomici tramite blockchain, del primo consorzio globale per la governance delle valute digitali, dell'ingresso delle IPO nel mondo delle criptovalute, delle posizioni di Elon Musk su Bitcoin & Co.

Tra le potenziali applicazioni della tecnologia blockchain più note vi è senza dubbio la tracciabilità di prodotti eno-gastronomiciMolte aziende stanno studiando questo tipo di utilizzo, allo scopo di garantire al consumatore l’originalità del prodotto, nonché la sua provenienza.

Vigneti Massa, produttore piemontese di vini, ha ad esempio annunciato il lancio di speciali bottiglie connesse ad un network blockchain grazie alla tecnologia NFC. Secondo quanto riportato in data 22 gennaio dal portale d’informazione The Drinks Business, Vigneti Massa sarà la prima cantina d’Europa, nonché la seconda al mondo, ad adottare il sistema di tracciabilità ideato da Guala Closures Nestgate.

Avvicinando uno smartphone dotato di sensore NFC al tappo della bottiglia, i consumatori potranno ottenere svariate informazioni sul vigneto e sul luogo di produzione del vino. La piattaforma fornisce anche note di degustazione e recensioni di esperti. È inoltre possibile verificare l’autenticità del vino, in quanto il tappo è connesso ad una piattaforma blockchain che fornisce un codice d’identificazione unico per ogni bottiglia. Walter Massa, comproprietario di Vigneti Massa, ha sottolineato l’importanza di questa funzione:

Un fenomeno di cui non si parla molto è la contraffazione dei grandi vini. […] Oltre a fornire un’esperienza completamente nuova al consumatore, il sistema NFC permette di combattere la contraffazione e il ‘mercato nero’ di queste perle della natura, assicurandone sia l’autenticità che la tracciabilità.

Le chiusure NFC verranno applicate alle bottiglie dei vini di tipologia “Derthona” prodotti da Vigneti Massa: Derthona Costa del Vento, Derthona Montecitorio e Derthona Sterpi.

La questione della tracciabilità dei prodotti alimentari che fa uso della tecnologia blockchain (o di tecnologie affini) è comunque piuttosto controversa.

Da un lato, è vero che determinate implementazioni di questa tecnologia sono in grado di offrire una certa garanzia di “immutabilità” dei dati inseriti. Ciò significa che un dato scritto su una blockchain, a patto di rispettare determinate caratteristiche tecniche, è quasi impossibile da modificare successivamente. Al contrario, i documenti cartacei ed i file conservati in modo tradizionale potrebbero essere manomessi, facilitando il fenomeno illecito della contraffazione.

Tuttavia, sebbene la blockchain possa garantire in certi casi l’immutabilità di un dato, va precisato che la veridicità del dato al momento del suo inserimento andrebbe garantita con ulteriori pratiche o procedure. In altre parole, sapere che un dato non è stato modificato non garantisce che esso fosse corretto al momento del suo inserimento.

Di conseguenza, come spesso accade con le “nuove” tecnologie, è bene verificare con attenzione che tipo di implementazione della tecnologia sia stata applicata, riconoscendo sia il grande potenziale della blockchain, sia i suoi limiti.

Finanza

La settimana appena conclusa è stata caratterizzata da alcuni avvenimenti significativi per il settore, che in un certo senso testimoniano la graduale trasformazione delle aziende del mondo crypto in business dai caratteri più tradizionali. 

Brad Garlinghouse, CEO di Ripple, prevede che quest’anno le Initial Public Offering (IPO) nel settore delle criptovalute e della blockchain diverranno molto più comuni. Inoltre, durante il World Economic Forum di Davos, in Svizzera, Garlinghouse ha accennato alla possibilità che Ripple possa essere proprio una di quelle aziende che tenterà di ottenere una quotazione pubblica:

Nei prossimi dodici mesi vedrete parecchie IPO nel settore crypto e blockchain. Noi non saremo i primi e nemmeno gli ultimi, ma mi aspetto che Ripple sarà una delle aziende di maggior successo in questo campo. È un’evoluzione naturale per la nostra compagnia.

Il termine “IPO” si riferisce al processo di offrire al pubblico i titoli di una società che intende quotarsi per la prima volta su un mercato regolamentato. Ad oggi il settore delle criptovalute si è maggiormente focalizzato sulle Initial Coin Offering (ICO), un modello di raccolta fondi alternativo utilizzato da molte start-up innovative per aggirare i lunghi processi legali necessari per lanciare una IPO.

Tuttavia, man mano che il settore matura e in seguito allo scoppio della bolla delle ICO avvenuto nel 2018, causato dal numero incredibilmente alto di progetti di scarso successo o persino fraudolenti, alcune società stanno tentando di guadagnare nuovamente la fiducia del grande pubblico con delle IPO tradizionali e regolamentate.

Si tratta di una tendenza che, secondo Garlinghouse, diverrà molto più evidente nel prossimo futuro. È tuttavia importante sottolineare che alcune delle aziende più importanti dell’industria non sono riuscite a soddisfare i requisiti necessari per il lancio di una IPO.

L’exchange di criptovalute statunitense Gemini ha invece completato con successo un’ispezione SOC 2 type 2, a dimostrazione della sicurezza dell’attività.

Il Type 2 è il massimo livello di conformità alla sicurezza che qualsiasi organizzazione può dimostrare“, ha dichiarato Yusuf Hussain, head of risk di Gemini, in un’intervista a Cointelegraph.

In preparazione per l’esame SOC 2 type 2, Gemini aveva completato l’ispezione SOC 2 type 1 nel 2019, tramite il colosso dell’auditing Deloitte. Hussain ha rivelato che alla big four è stata affidata anche l’ispezione SOC 2 Type 2.

Hussain ha spiegato che, essendo una società incentrata sulla regolamentazione, Gemini attribuisce un alto livello di importanza alla conformità e alla sicurezza, con l’intenzione di ottenere la fiducia dei clienti.

In effetti, nella campagna pubblicitaria rilasciata da Gemini circa un anno fa, uno degli slogan più ricorrenti era proprio “Crypto needs rules” (“le criptovalute hanno bisogno di regole“).

Osservando l’importanza delle misure di protezione, Hussain ha dichiarato: “In quest’industria, fare errori sul lato della sicurezza si traduce in una perdita diretta dei fondi dei consumatori.”

L’esame SOC 2 type 2 comprende sia la piattaforma di trading e investimento di Gemini, che i suoi servizi di custodia. “Siamo l’unico exchange e custode di criptovalute a dimostrare un livello di conformità tale da ottenere un SOC 2 type 2”, ha sottolineato l’head of risk dell’azienda.

Inoltre, secondo quanto rivelato dalla società a Cointelegraph, Gemini ha intenzione di sottoporsi alla stessa valutazione con cadenza annuale.

Nel corso della scorsa settimana, inoltre, il World Economic Forum (WEF) ha creato quello che viene definito come il “primo consorzio globale” dedicato alla progettazione di un framework per la governance transnazionale delle valute digitali, stablecoin comprese.

Un comunicato stampa condiviso con Cointelegraph il 24 gennaio rivela che il Global Consortium for Digital Currency Governance si concentrerà sullo sviluppo di approcci politici interoperabili, trasparenti e inclusivi per regolare il settore delle valute digitali e promuovere la collaborazione pubblica-privata sia nei paesi sviluppati che nelle economie emergenti.

Il WEF afferma che a far partire la creazione del consorzio è il riconoscimento che una governance globale ben progettata rimane la chiave per realizzare la promessa principale delle valute digitali, ossia quella di favorire l’inclusione finanziaria estendendo l’accesso ai servizi finanziari agli individui unbanked e underbanked di tutto il mondo.

Il consorzio riunirà imprese internazionali, istituzioni finanziarie tradizionali, rappresentanti del governo, esperti tecnici, accademici, organizzazioni internazionali, ONG e membri delle comunità del WEF.

Alludendo allo stato attualmente frammentato della regolamentazione delle valute digitali nel mondo, il WEF afferma che si concentrerà sulla costruzione della fiducia e sulla promozione di un modo di pensare più innovativo, per realizzare politiche capaci di supportare attori pubblici e privati ​​nell’industria globale delle valute digitali.

Tecnologia

Dopo una lunga e criptica serie di tweet su Bitcoin (BTC), Elon Musk, noto CEO di SpaceX e Tesla, ha rivelato la sua posizione sulle criptovalute in un podcast del 20 gennaio, concentrandosi soprattutto sul loro utilizzo nelle transazioni illegali. Il miliardario si è recentemente trovato sotto i riflettori per numerosi tweet relativi alle criptovalute.

Quello più recente è un tweet del 10 gennaio, in cui ha scritto: “Bitcoin non è la mia parola sicura”. Nell’aprile del 2019 aveva invece pubblicato un altro tweet egualmente criptico: “Cryptocurrency è la mia parola sicura”.

Ma anche se questi post vengono generalmente considerati come battute, soprattutto alla luce di alcuni tweet precedenti dove aveva giurato di portare “Tesla private a 420$”, la storia di Musk è profondamente legata al settore delle tecnologie finanziarie.

Nel 1999, Musk ha fondato X.com, una banca online che attraverso alcune fusioni successive è diventata PayPal. Ha menzionato la compagnia nel podcast, osservando:

Se PayPal avesse seguito il piano che io avevo intenzione di seguire, penso che oggi sarebbe probabilmente la società più ricca al mondo.

Gli intervistatori hanno poi chiesto a Musk il suo parere su Bitcoin e criptovalute, data la loro somiglianza spirituale con X.com. Musk ha risposto di non stare “né da una parte né dall’altra” riguardo la questione Bitcoin.

Definendo “molto intelligente” il white paper di Satoshi, ha osservato che le criptovalute “fanno arrabbiare la gente del settore”:

Ci sono transazioni che non rientrano nei limiti della legge – ci sono ovviamente molte leggi in diversi Paesi – e normalmente il denaro viene utilizzato per queste transazioni. Ma affinché avvengano transazioni illegali, il denaro deve essere utilizzato anche per transazioni legali. Hai bisogno di un ponte illegale-legale. Ecco dove entrano in gioco le crypto.

Musk ha osservato che il contante è sempre più difficile da usare, ma qualsiasi alternativa dovrebbe essere utilizzabile sia a fini legali che illegali. Nonostante la connotazione negativa derivante dall’uso per scopi illegali, ha sottolineato di non star “sentenziando sulle criptovalute”. Secondo Musk, i governi esagerano in alcuni aspetti:

Penso che ci siano molte cose illegali che non dovrebbero essere illegali. Penso che a volte i governi abbiano semplicemente troppe leggi sulle missioni che dovrebbero avere, e non dovrebbero decretare illegali così tante cose.