L’aumento di stipendio maggiore, rispetto alla busta paga attuale, riguarderà coloro che guadagnano fra i 26mila 600 e i 28mila euro, che quando scatterà il taglio del cuneo fiscale percepiranno 100 euro in più: sopra i 28mila euro, invece, scatterà un meccanismo per cui il bonus IRPEF si abbasserà fino ad azzerarsi a quota 40mila euro.
I lavoratori dipendenti fra gli 8mila 200 e i 26mila 600 euro, infine, otterranno 20 euro in più rispetto all’attuale netto in busta, perché godono già del bonus Renzi da 80 euro, che sostanzialmente viene inglobato dalla riforma del costo del lavoro inserita nella Legge di Bilancio 2020 ed in partenza con i cedolini di luglio.
Vediamo nel dettaglio come si articola il taglio del cuneo fiscale che il Governo sta predisponendo, in base alla norma contenuta nella Legge di Bilancio 2020. In preparazione, lo ricordiamo c’è un provvedimento specifico, in base agli annunci dello stesso esecutivo al termine del tavolo con i sindacati di venerdì scorso, 17 gennaio.
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Bonus Renzi inglobato nel cuneo fiscale
Restano esclusi dalla detrazione IRPEF sul costo del lavoro dipendente coloro che percepiscono redditi fino a 8.200 euro, poiché rientrano nella fascia di esenzione e per i quali di conseguenza non cambia nulla. Al di sopra di questa cifra, il taglio del cuneo comporta un risparmio fiscale progressivo (con maggiorazione del netto in busta paga) pari a 100 euro al mese. Questa cifra però comprende anche gli 80 euro di bonus già applicato negli anni scorsi ai lavoratori dipendenti che hanno stpendio fino a 26mila 600 euro. Significa che questi lavoratori di fatto avranno, dal prossimo mese di luglio, 20 euro in più in busta paga rispetto a oggi.
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Il bonus di 100 euro determinato dal taglio del cuneo fiscale resta completo fino a 28mila euro. I lavoratori con busta paga fra i 26,6 e i 28mila euro, che attualmente non hanno diritto al bonus di 80 euro, avranno quindi da prossimo mese di luglio 100 euro in più in busta paga. Al di sopra dei 28mila euro, il bonus scende progressivamente, con una curva che si accentua fra i 35mila e i 40mila euro. Molto in sintesi, l’aumento dello stipendio netto è intorno ai 90 euro fra i 28mila e i 31mila euro, scende intorno a 80 euro fra i 31mila e i 35mila euro. Per coloro che hanno un netto in busta di 35mila euro, l’aumento è esattamente di 80 euro al mese. Come detto, sopra questa cifra il bonus si abbassa con un progressione più veloce: 64 euro per i redditi da 36mila euro, 48 euro per chi guadagna 36mila euro, si scende a 16 euro al mese per chi ha una busta paga da 39mila euro fino ad azzerarsi a quota 40mila.
In pratica sopra i 35mila euro il bonus è molto basso, mentre i redditi fra 28mila e 35mila euro, pur non avendo diritto al bonus pieno (di 100 euro al mese) avranno un aumento in busta più alto di coloro che già percepiscono il bonus da 80 euro.
Esempi
- Stipendio di 25mila euro annui. Taglio del cuneo fiscale pieno, che comporterebbe 100 euro netti in più in busta paga ma percependo già il bonus Renzi da luglio, l’aumento sarà di 20 euro al mese.
- Stipendio di 30mila euro annui: il bonus che deriva dal taglio del costo del lavoro inizia a scendere intorno ai 90 euro, ma non fruendo oggi del bonus da 80 euro l’aumento in busta rispetto al netto attuale sarà pari all’intero bonus spettante.
- Stipendio da 35mila euro annui: spettano circa 80 euro in busta paga, che vanno interamente ad aumentare il netto.