Con la Legge di Bilancio 2020 sono cambiate le regole in tema di pignoramento per l’evasione delle tasse locali.
L’art. 96 del Disegno di Legge di Bilancio ha infatti introdotto l’accertamento esecutivo anche per tasse come IMU, TASI, TARI e gli altri tributi locali con lo scopo principale di agevolare e velocizzare il recupero dei tributi mediante gli atti emessi a partire dal 1° gennaio 2020 da parte di Province, Città metropolitane, Comuni, Comunità montane, Unioni di Comuni e Consorzi tra gli enti locali.
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Tasse locali con accertamento esecutivo
Chi non pagherà le tasse locali potrà quindi vedersi pignorato il conto corrente, applicato un fermo amministrativo o un’ipoteca in maniera più veloce. Basterà una mancata risposta all’avviso di accertamento e all’intimazione di pagamento per dare la possibilità all’ente locale, come il Comune, di attivare le procedure esecutive e cautelari previste dalla legge.
Quindi, il Comune, non dovrà più attendere i tempi di iscrizione a ruolo del debito con conseguente emissione della cartella di pagamento per dare il via, ad esempio, al fermo amministrativo, all’ipoteca o al pignoramento.
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Se non si correrà ai rimedi entro 60 giorni dalla ricezione dell’avviso di accertamento contenente l’intimazione ad adempiere entro 60 giorni, o entro tale termine non si presenterà alcun ricorso, l’atto diventerà immediatamente esecutivo. Per i soli debiti di importo non superiore a 10.000 euro, trascorsi questi 60 giorni, l’ente dovrà inviare un sollecito di pagamento, prima di avviare le procedure di recupero forzato.
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Il debito potrà essere saldato versando quanto dovuto in un’unica soluzione o rateizzando la somma (da 4 a 72 rate, a seconda dell’importo del debito). Dalla nuova disposizione sono escluse le multe stradali.