I provvedimenti dell’Agenzia delle Entrate riguardo al credito d’imposta per l’acquisto dei registratori di cassa di nuova generazione prevedono il recupero del credito solo con la liquidazione periodica IVA. Questo adempimento non è previsto per i forfettari. Come è possibile l’utilizzo per questi soggetti?
In effetti, la norma rischia di escludere i forfettari dal credito d’imposta sull’acquisto o adeguamento del registratore di cassa ai fini della memorizzazione elettronica e della trasmissione elettronica dei corrispettivi.
Il meccanismo incentivante della nuova procedura (scontrino elettronico) prevede che il credito possa essere fruito a decorrere dalla prima liquidazione periodica IVA.
Essendo i forfetari esonerati dall’obbligo di dichiarazioni periodiche IVA, di conseguenza non possono fruire dell’agevolazione, le cui modalità attuative sono indicate nel provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 28 febbraio 2019.
Il bonus RT è pari al 50% della spesa sostenuta per la cassa telematica fino a un massimo di 250 euro, che scendono a 50 nel caso di riadattamento.
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Come detto, però, il credito d’imposta «è utilizzato a decorrere dalla prima liquidazione periodica dell’imposta sul valore aggiunto successiva al mese in cui è registrata la fattura relativa all’acquisto o all’adattamento degli strumenti e sia stato pagato, con modalità tracciabile, il relativo corrispettivo».
Si tratta di un punto del documento di prassi che in realtà richiama abbastanza fedelmente il dettato normativo (comma 6-quinquies, articolo 2, dlgs 127/2015), che fa esplicito riferimento all’utilizzo in base all’ultima liquidazione IVA.
Forse, la ratio della norma vuole riflettere (senza tuttavia tenere conto dell’eterogeneità delle casistiche) la destinazione d’uso dei registratori di cassa, in genere utilizzati da esercenti con volumi d’affari tali da non farli rientrare nel regime forfettario: chi emette molti scontrini al giorno usa di preferenza il registratore di cassa, chi invece rilascia poche ricevute al giorno utilizza la procedura web gratuita dell’Agenzia delle Entrate.
Considerati i requisiti di accesso del regime forfettario, però, anche quest’interpretazione sembra poco convincente, penalizzando infatti molti piccoli artigiani e botteghe.
Auspicabile sarebbe in questo senso un’intervento normativo o un a interpretazione estensiva della norma che permettesse anche i forfetari di beneficiare del credito d’imposta in questione.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz