Il Garante Privacy ha espresso il proprio parere sulle linee guida stilate dall’ANAC relative alla tutela di coloro che segnalano reati o irregolarità nella Pubblica Amministrazione, destinate proprio ai datori di lavoro in ambito pubblico.
Secondo il Garante è necessario potenziare le misure per proteggere l’identità di chi segnala illeciti relativamente “whistleblowing” nella PA, sottolineando tuttavia la necessità di definire meglio le condotte segnalabili per evitare che gli uffici rischino di trattare illecitamente i dati delle persone citate.
=> Whistleblowing: scatta la prima sanzione
Al fine di proteggere la privacy, la possibilità di associare la segnalazione all’identità del segnalante dovrà essere limitata al “responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza”.
È sempre il Garante ad avanzare la richiesta di rafforzare nelle linee guida le misure tecniche e organizzative per tutelare l’identità del segnalante, utilizzando protocolli sicuri per la trasmissione dei dati e abilitando accessi selettivi ai dati contenuti nelle segnalazioni.
Come si legge qui di seguito, per il Garante è anche fondamentale evitare che la piattaforma invii al segnalante notifiche sullo stato della pratica.
Al fine di tutelare più efficacemente l’identità del segnalante, la piattaforma per l’acquisizione e gestione delle segnalazioni non deve inviare alcun messaggio di notifica (es. in caso di variazione dello stato di avanzamento dell’istruttoria, richiesta di integrazione, richiesta del consenso a rivelare l’identità nell’ambito di un procedimento disciplinare, ecc.) sulla casella di posta elettronica individuale che l’amministrazione o l’ente ha assegnato al dipendente/segnalante.