L’ultimo studio effettuato da Aberdeen Group in collaborazione con Cézanne Software – provider di soluzioni per la gestione delle risorse umane – ha rivelato come siano le prestazioni e la produttività aziendale le principali leve che portano le imprese a investire in sistemi di gestione delle performance delle risorse umane (EPM).
Questi processi sono infatti studiati per offrire alle aziende una valutazione delle prestazioni dei dipendenti, fornendo un quadro completo della crescita professionale e personale di ciascuna risorsa umana.
Oltre 900 le società di tutto il mondo prese in esame, di cui il 57% sarebbe spinto in primo luogo dalla necessità di migliorare le performance generali dell’azienda e il 46% dal desiderio di aumentare la produttività dei dipendenti.
Tra le principali problematiche, il 43% del campione segnala la carenza di talenti, il 41% la fuga degli elementi migliori verso la concorrenza, il 34% la necessità di attrarre nuove risorse umane, mentre il 26% segnala il bisogno di aumentare il senso di appartenenza delle risorse interne.
Per quanto riguarda la gestione delle performance il 20% delle aziende risulta in grado di combinare strategie, potenzialità e tecnologie, e tra queste meno della metà ha già automatizzato il processo attraverso l’utilizzo di soluzioni software raggiungendo risultati superiori alla media.
Il 54% delle Best in Class allinea gli obiettivi del dipendente alle priorità aziendali, il 37% cerca di diffondere la cultura delle performance, il 27% punta ad accrescere le capacità di leadership.
Le Best in Class, infine, mostrano oltre l’80% di probabilità in più rispetto alle altre organizzazioni di riuscire a individuare le giuste conoscenze e abilità tecniche e tratti caratteriali e comportamentali dei propri dipendenti per meglio supportarli nel loro iter professionale.