Il software è arrivato a ricoprire un ruolo strategico nel governo dell’impresa, assurgendo a titolo di vero e proprio capitale da gestire al meglio.
Tuttavia, i manager italiani «considerano il software un costo invece che un’opportunità» e spesso non avvertono «la necessità di avvalersi di un esperto IT, che invece gioverebbe ai processi decisionali». Questa dichiarazione di Stefano Fortunato, partner Kpmg Advisory, pubblicata oggi sul Sole 24 Ore evidenzia una mentalità ancora poco propensa a riconoscere il valore strategico del software in uso nell’azienda.
Proprio Kpmg, in collaborazione con Microsoft, presentò all’ultimo SMAU un libro sul Software Asset Management. Il SAM è un insieme di processi volti a monitorare il capitale di software posseduto da un’azienda, con particolare attenzione alla verifica delle relative licenze d’uso. Sapere esattamente di quali programmi si dispone è fondamentale per poter trarre il massimo vantaggio dalla propria infrastruttura tecnologica: che si tratti di un ERP o di un sistema operativo, il software è una risorsa da impiegare nel modo più efficace ed efficiente possibile.
Parimenti, è necessario tutelarsi legalmente controllando che tutto il software installato sia accompagnato dalla rispettiva licenza. Spesso infatti le aziende usano programmi privi di licenza, sia per scelta che per negligenza. Nel primo caso il costo delle licenze, invece che essere aggirato illegalmente, potrebbe essere evitato del tutto adottando programmi open source gratuiti. Il secondo caso, invece, si verifica frequentemente quando si acquista un computer sul quale siano già installati software: è importante verificare sempre che siano muniti della relativa licenza.
La compliance, ovvero la conformità con le leggi e i regolamenti, non può più essere sottovalutata. Una recente ricerca condotta da Verisign ha mostrato come i manager italiani siano molto attenti a questo aspetto ma ancora pochi sembrano dare il giusto peso al possesso di software con regolare licenza. Eppure le sanzioni cui vanno incontro i rappresentanti legali dell’azienda sono sia penali che amministrative.
Infatti, nel caso in cui il controllo della Guardia di Finanza rilevi delle irregolarità, le sanzioni amministrative prevedono una multa variabile da 103 a 1.032 euro (o il pagamento del doppio del prezzo di mercato del software originale), mentre quelle penali oscillano da 2.582 a 15.493 euro e prevendono anche una reclusione da 6 mesi a 3 anni.