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Manovra, cambia ancora la regola sul fringe benefit auto

di Barbara Weisz

Pubblicato 12 Dicembre 2019
Aggiornato 27 Febbraio 2020 12:17

Stretta frige benefit auto aziendali: sconto basse emissioni e rincari su mezzi inquinanti: la norma definitiva in legge di bilancio 2020.

Fra le modifiche più discusse alla Legge di Bilancio 2020, rispetto al testo iniziale del ddl, spicca la norma sulle auto aziendali, con una rimodulazione rispetto alla stretta inizialmente prevista dal Governo.

Ultime novità

Il fringe benefit viene ridotto per le auto meno inquinanti, mentre sale progressivamente per le vetture ad alte emissioni. Non c’è retroattività, le modifiche si applicano alle auto che vengono date in uso ai dipendenti a partire dal luglio 2021.

Il fringe benefit viene poi ulteriormente incrementato nel 2021 per le auto maggiormente inquinanti. Vediamo con precisione.

L’iter della norma

Il testo della Legge di Bilancio 2020 è stato definitivamente approvato in commissione al Senato, dopo una maratona finale nella notte fra mercoledì 11 e giovedì 12 dicembre.

Dal pomeriggio di giovedì 12 dicembre passa è in discussione nell’Aula del Senato, che approverà venerdì 13 dicembre. La prossima settimana, la manovra approda alla Camera.

Il testo ormai è blindato, non ci sono i tempi per cambiarlo ulteriormente, quindi le misure restano quelle approvate in commissione.

Come cambia il fringe benefit

Vediamo nel dettaglio come cambia la norma sul fringe benefit auto aziendali.

La misura, lo ricordiamo, riguarda auto e moto concesse in uso promiscuo ai dipendenti da parte dell’azienda, e rimodula la quota di percorrenza sulla quale il dipendente paga le tasse, il cosiddetto fringe benefit (che attualmente è al 30%). Si tratta, in parole semplici, del chilometraggio che, in base a un calcolo convenzionale basato sulle tabelle ACI, si ritiene che il lavoratore abbia utilizzato non nell’ambito dell’attività lavorativa, e che quindi rappresenta una parte della sua retribuzione, sottoposta a tassazione.

In base alla norma in manovra, il fringe benefit viene rimodulato nel seguente modo:

  • scende al 25% per le emissioni fino a 60 g/km;
  • resta al 30% per le auto con emissioni fra 60 e 160 g/km;
  • sale al 40% fra 160 e 190 g/km: qui c’è un ulteriore aggravio dal 2021, con il fringe benefit che sale al 50%,
  • arriva al 50% per le vetture più inquinanti, sopra i 190 g/km: anche quindi, dal 2021 aumenta al 60%.

Come si vede, viene sostanzialmente introdotta un’agevolazione per le auto meno inquinanti (fino a 60 g/km di emissioni di Co2), resta l’attuale fringe benefit fino a 160 g/km, mentre c’è una penalizzazione per le emissioni superiore, con la modulazione sopra esposta.

Dunque, una misura molto diversa rispetto a quella inizialmente prevista, che invece raddoppiava il fringe benefit al 60% per tutti (con l’unica eccezione delle auto elettriche), portandolo al 100% sulle vetture più inquinanti.

Attenzione: la nuova tassazione si applica alle auto date in uso ai dipendenti a partire dal luglio, che vengono immatricolate a partire dal gennaio 2020.