L’emendamento che impone una stretta contro le false prime case, ovvero contro i furbetti dell’IMU, è stato sì presentato da un relatore di maggiornanza ma non si tratta di un correttivo proposto dal Governo, anzi: l’Esecutivo Conte sembra contrario, nonostante si tratti di un fenomeno dal valore stimato di 135mila false prime case in Italia.
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False prime case: Governo tollerante
Un fenomeno ben noto all’Agenzia delle Entrate, che costa al Fisco mezzo miliardo di euro l’anno (il 10% dell’evasione IMU complessiva, che ogni anno supera i 5 miliardi).
Si tratta di case turistiche, spesso considerate come abitazione principale a causa dello spostamento fittizio della residenza di uno dei due coniugi.
Questo il motivo che spinge il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ad affermare che la norma non va bene, almeno non così come è stata attualmente strutturata.
Ci sono anche fenomeni di false doppie prime case, ma bisogna assolutamente evitare di colpire famiglie che, ad esempio, legittimamente lavorano in posti diversi.
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La proposta emendativa prevede che ogni nucleo familiare possa indicare una sola abitazione come principale, sulla quale non pagare l’IMU, anche se la seconda casa si trova fuori dal territorio comunale di residenza, senza eccezioni.
Penso che daremo parere negativo a questo emendamento, ma dovremo esaminarlo: questo non è un emendamento del Governo.
Così ha spiegato il ministro. Per il Governo si tratterebbe di una misura troppo drastica e pertanto l’emendamento potrebbe essere ritirato. Ricordiamo che, in generale, gli emendamenti dal Ddl Bilancio verranno votati dalla Commissione Bilancio del Senato il prossimo venerdì 13 dicembre.