Il rischio imminente di nuovi dazi Usa riguarda i prodotti francesi ma nel mirino c’è anche l’Italia: colpa della web tax (o digital tax), che danneggerebbe le big-tech americane. L’amministrazione Trump ha dunque minacciato ritorsioni contro tutti i paesi che l’applicheranno, imponendo nuovi dazi al 100% sulle merci importate.
La minaccia immediata riguarda la Francia, che ha introdotto la digital tax, e alla quale i dazi commerciali su prodotti come champagne e formaggi potrebbero costare 2,4 miliardi di dollari.
Ma anche l’Italia sta per introdurre le web tax. Si tratta dell’imposta sulle transazioni online, pensata per combattere fenomeni elusivi resi possibili dai marketplace (che consentono di non pagare le tasse nel paese in cui effettivamente avvengono le transazioni). In Italia non è ancora applicata ma è prevista dalla Legge di Bilancio 2020.
Da qui la preoccupazione su eventuali nuovi dazi statunitensi, che in base a quanto annunciato potrebbero nuovamente colpire il Made in Italy, con l’entrata in vigore della nuova tassa.
Nel frattempo il dibattito è molto acceso a livello internazionale (anche perché l’annuncio arriva a ridosso del vertice Nato di Londra). Il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire chiede l’intervento immediato dell’Unione Europea, definendo «inaccettabile» eventuali dazi contro la Francia.
Nei confronti dei Paesi UE, lo ricordiamo, sono in vigore già numerosi dazi istituiti come atto ritorsivo contro una sentenza del WTO che aveva penalizzato il colosso aerospaziale statunitense Boeing.