Cala complessivamente il numero delle imprese di Milano attive nel terziario che subisce atti di criminalità, sebbene i dati non siano ancora confortanti. Secondo l’indagine 2019 di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, infatti, un’impresa su dieci nel settore ha ricevuto minacce o intimidazioni.
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Se da un lato sono in crescita, rispetto a cinque anni fa, i furti negli esercizi commerciali, a calare sono invece le rapine.
È sempre il report 2019 a mettere in evidenza come il rischio sia elevato per le attività di intermediazione immobiliare (17,8%), i pubblici esercizi e i negozi alimentari (14,3%), mentre è minore per i negozi non alimentari (7,6%) e soprattutto l’ingrosso (1,2%).
Per quanto riguarda le zone più a rischio criminalità, Milano è maggiormente esposta rispetto agli altri Comuni della Città Metropolitana e Monza Brianza. La periferia orientale cittadina e la cerchia intermedia tra i Navigli e la circonvallazione sono i quartieri maggiormente rischiosi, mentre il Centro storico e la zona nord sono zone più tranquille.
Furti e atti di vandalismo pesano sui conti economici – sottolinea il vicepresidente di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza Mario Peserico -, ma non sono eventi che compromettono l’operatività aziendale nel medio e lungo periodo.E l’85,5% degli intervistati dichiara di non voler trasferire la propria attività né di volerla cedere per il rischio criminalità. Un netto miglioramento anche per Milano rispetto a cinque anni fa quando il 77,3% aveva espresso la volontà di voler continuare ad operare nel proprio territorio.