Il mercato del lavoro in Italia non è particolarmente dinamico ma il freno alla carriera a volte è interno all’azienda, se si ha la sfortuna di incontrare il manager sbagliato. Non si tratta tanto dei vertici aziendali ma del middle-management che ha il compito di guidare il team.
Secondo la ricerca realizzata da Adp, Workforce View in Europe 2019, una delle maggiori cause dell’improduttività per i lavoratori italiani è proprio l’incompetenza dei propri capi.
Spesso è però colpa di una formazione inadeguata, dal momento che queste figure spesso sono “sacrificate” a beneficio dei manager di livello più alto, senza capirne invece l’importanza strategica nell’operatività quotidiana.
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Capacità di leadership, gestione dei conflitti ma anche empatia e attenzione alle esigenze dei lavoratori: sono tutte qualità che dovrebbero essere stimolate nei manager del team.
Di contro, la mancanza di empatia ostacola la carriera dei dipendenti, non capendo esigenze ed aspettative. La paura del prossimo porta ad ostacolarne la crescita e a stabilire relazioni non trasparenti. La paura del cambiamento causa una situazione stagnante in cui il modo di organizzare e realizzare il lavoro non si evolve.
Secondo lo studio, il 27,3% degli Italiani ritiene che il più grande limite alla propria carriera siano proprio i manager incompetenti. Seguono la mancanza di un supporto tecnologico adeguato (18,7%) e di aiuto da parte dello staff (18,6%), sistemi e processi organizzativi inesistenti (18,3%), mancanza di skills (12,5%) e di flessibilità sugli orari e luoghi di lavoro (12,3%).