Il testo della Manovra 2020 contiene alcune novità per i Comuni e i sindaci in particolare. È previsto, infatti, un tavolo di confronto a partire dal 7 novembre finalizzato ad accogliere le istanze dei sindaci relative all’aumento fino a 1550 euro dell’indennità per i primi cittadini che guidano piccoli Comuni, ma anche a richiedere e ottenere un sostegno concreto per facilitare la gestione dei crediti inesigibili e dei debiti.
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Per quanto riguarda l’incremento delle indennità destinate ai sindaci, la richiesta specifica rivolta al premier è giunta anche dal Presidente dell’ANCI Antonio Decaro:
Come rappresentante dei sindaci d’Italia chiedo al premier che venga riconosciuta un’indennità minima ai sindaci di 1.500 euro netti. È una questione di merito: perché i sindaci dei piccoli Comuni lavorano quanto e come gli altri, sopportano responsabilità diverse e gestiscono vincoli burocratici peraltro con una dotazione di personale che definire minima è un eufemismo. Ma è anche una questione di civiltà: percepire così poco non riconosce e non dà merito al valore dell’impegno di un sindaco per la propria comunità. Se quell’impegno vale solo qualche centinaio di euro, meglio una pacca sulla spalla, è più dignitoso.
Circa 1400 Comuni, inoltre, potranno beneficiare di un importo pari a 110 milioni di euro del fondo per compensare il mancato gettito IMU-TASI, mentre saranno le amministrazioni locali più piccole a beneficiare di risorse ad hoc per far ripartire le opere pubbliche in tempi brevi. È anche prevista una normativa che rende strutturale lo stanziamento di 500 milioni di euro a favore di tutti i Comuni, incentivando investimenti diretti sui territori in materia di efficientamento energetico e sviluppo sostenibile.