Sono dipendente pubblico di Azienda Sanitaria. Vorrei andare in pensione con Quota 100. Ho chiesto diversi pareri sulla possibilità di non lavorare durante la finestra di uscita. Sulla stampa si legge che è possibile (non si è obbligati a lavorare), gli uffici previdenziali aziendali rispondono che è impossibile: può esserci una normativa aziendale che scavalca la normativa generale e che può imporre di lavorare, a pena sanzioni pecuniarie?
Durante la finestra di uscita anticipata, il lavoratore ha diritto a lavorare fino alla decorrenza della pensione (perché altrimenti rimarrebbero dei periodi senza sostegni finanziari) ma non ha un obbligo in questo senso.
Lo prevede il messaggio INPS 1551/2019 sulla pensione anticipata (anche se non riguarda specificamente Quota 100) al punto 3.1:
lo svolgimento di attività lavorativa durante il periodo di apertura della c.d. finestra non osta alla liquidazione della pensione previa cessazione del rapporto di lavoro dipendente.
Il riferimento normativo è il dl 4/2019, che su questo punto non prevede casistiche particolari.
=> Pensione Quota 100, cosa cambia nel 2021
Ci sono settori della Pubblica Amministrazione che presentano un’eccezione, in virtù delle particolari regole lavorative (ad esempio, nella Scuola la cessazione dal servizio coincide con l’inizio dell’anno scolastico).
Dovrebbe farsi dire quali riferimenti di legge le impedirebbero di lasciare il lavoro in attesa di maturare il trattamento pensionistico con la Quota 100. Nel caso, deve valutare eventuali vincoli del suo specifico contratto e settore. Diversamente, le normative aziendali non possono essere più restrittive della norma generale.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz