Gli italiani non rinunciano a tutelarsi dagli imprevisti contando su una certa liquidità e usufruendo di un deposito bancario sicuro, rinunciando invece ai titoli e alle azioni che non offrono le medesime garanzie.
=> Investimenti immobiliari, Millenial vero traino
Secondo i dati del 2° Rapporto Aipb-Censis “Gli italiani e la ricchezza. Affidarsi al futuro, ripartire dalle infrastrutture”, la ricchezza finanziaria complessiva degli italiani non ha raggiunto i livelli precedenti alla crisi, tuttavia ammontano a 500mila le famiglie che detengono patrimoni finanziari superiori a mezzo milione di euro, mentre raggiunge circa 850 miliardi di euro il portafoglio di risparmi per investimenti affidati al private banking.
Stando al report, il portafoglio delle attività finanziarie degli italiani si compone prevalentemente di denaro contante e depositi bancari, mentre cresce l’interesse verso le riserve assicurative.
Secondo il 76,8% degli italiani, tuttavia, contante e conti correnti bancari, ma anche investimenti finanziari, non devono essere tassati in misura maggiore delle risorse investite nell’economia reale.
I risparmiatori sembrano mostrare una certa diffidenza verso lo Stato, tanto che il 61,2% non utilizzerebbe i propri risparmi per acquistare Bot, Btp o altri titoli del debito pubblico. Crollano infatti nei portafogli i titoli obbligazionari (6,9% rispetto al 21% di dieci anni fa) e le azioni (-12,4% dal 2008).
Un crescente scetticismo riguarda anche gli investimenti in infrastrutture, ritenuti rischiosi ma strategici: il blocco e il rallentamento dei cantieri pubblici sembra infatti dissuadere gli italiani dalla scelta di investire i propri soldi negli strumenti di finanziamento delle infrastrutture.