Da aprile sono in Quota 100, con sospensione APE Volontaria, percependo una pensione INPS sulla base dei contributi versati durante l’attività lavorativa ma senza tener conto dell’Incremento del Montante Contributivo Individuale (IMCI) versato dal mio ex datore di lavoro. Per quale motivo?
L’APE aziendale prevede il versamento dei contributi mancanti alla maturazione della pensione da parte dell’azienda e l’incremento del montante contributivo individuale in effetti rileva ai fini del calcolo della pensione, come sottolinea la circolare INPS 28/2018, attuativa dell’anticipo pensionistico volontario.
Ci sono però una serie di fattori da tenere in considerazione.
Se ad esempio il calcolo di questi contributi rende la pensione più conveniente rispetto a quella calcolata interamente con il metodo contributivo, l’INPS versa l’importo più basso, in base al comma 707 della legge 190/2014.
O ancora, è possibile che a lei sembri che il montante contributivo non si sia incrementato perché l’INPS sta applicando alla sua pensione le rate di restituzione del prestito che ha interrotto anticipatamente, determinando il ricalcolo dell’ammortamento.
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Non avendo elementi sufficienti per valutare è necessario rivolgersi direttamente all’istituto previdenziale, che sarà in grado di darle una risposta esaustiva. In ogni caso, le regole generali sono le seguenti: in caso di interruzione anticipata dell’APE in favore della Quota 100, si applicano le regole previste dai paragrafi 6 e 8 della sopracitata circolare 28/2018 (lo prevede esplicitamente il messaggio INPS 1551/2019). L’incremento del montante individuale (IMCI) rileva ai fini del calcolo della pensione.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz