Secondo l’annuale indagine di Confindustria, in Italia spiccano le performance della regione Emilia Romagna, che nel 2007 ha visto 9 imprese su 10 investire fortemente in nuove linee di produzione (47%), Ict (46%) e ricerca e formazione (37%), con l’obiettivo di rafforzare la competitività sui mercati interni e internazionali.
Dal 2002 ad oggi la crescita sarebbe stata lenta ma costante, partendo con l’80% delle imprese che investivano per arrivare all’89,6% del 2007. Quest’anno, se prosegue l’attuale tendenza, si potrebbe raggiungerà quota 91,7%.
L’indagine è stata condotta in collaborazione con Carisbo, coinvolgendo 635 imprese delle quali 2/3 di piccole dimensione. L’89,6% dichiara di aver investito lo scorso anno per proseguire l’attività di ristrutturazione ed espansione intrapresa l’anno precedente.
A guidare gli investimenti, secondo la lettura dei dati di Confindustria, sarebbe l’obiettivo di aumentare la propria competitività internazionale.
Ad ostacolare gli investimenti sarebbero invece il deficit di risorse umane (22,7%), l’insufficiente livello di domanda prevista (21,9%), la difficoltà nel reperire risorse finanziarie (17%) e nell’affrontare la burocrazia (16,5%).
Il gap di skill e risorse umane riguarda sia le figure specializzate delle posizioni “basse” sia quelle manageriali. Si riscontra in particolare un problema di ricambio generazionale e la difficolta da parte delle Pmi di poter retribuire, e quindi accaparrarsi, i talenti migliori.