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Pacchetto famiglia: paternità estesa 2020, poi assegno unico

di Anna Fabi

Pubblicato 9 Ottobre 2019
Aggiornato 12 Giugno 2020 07:29

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Le proposte del ministro Bonetti in vista della manovra 2020: dieci giorni di congedo per i padri lavoratori, nido per i meno abbienti, in futuro assegno unico per ogni figlio.

Dieci giorni di paternità obbligatori e un nuovo pacchetto per le famiglie, che prevede sostegno economico e agevolazioni per asili: sono le misure che il ministro delle Pari opportunità Elena Bonetti annuncia di voler inserire nella manovra 2020.

Paternità

La priorità, sembra di capire, è rappresentata dall’allungamento del congedo di paternità, che per il solo 2019 è di cinque giorni. La proposta è quindi di raddoppiare i giorni in cui il padre deve obbligatoriamente assentarsi per la cura del figlio.

Bisogna rinnovare il congedo di paternità obbligatorio, ci auguriamo che entri in misura di bilancio, che si possa arrivare a una decina di giorni. Peraltro è una richiesta che arriva anche dalla commissione europea.

Il congedo obbligatorio per i padri è stato introdotto dalla legge 92/2012 (originariamente pari a un giorno, più due facoltativi in accordo con la madre), portato a cinque giorni per il solo 2019 (legge 145/2018, comma 278).

Resta invariata la norma sul congedo parentale, che consente ai genitori di assentarsi per un totale di dieci o 11 mesi nei primi 12 anni di vita del figlio, con un’indennità del 30% (se il congedo viene utilizzato nei primi sei o otto anni di vita del bambino).

Assegno unico

Il pacchetto famiglia allo studio del Governo comprende anche un assegno per ciascun figlio fino al compimento della maggiore età, nonché nuove agevolazioni sulle rette degli asili nido.

Il bonus famiglia sarebbe un intervento modulato in base al reddito (diversamente costerebbe troppo), che potrebbe arrivare a 240 euro al mese per ogni figlio minorenne a carico, che scendono a 80 euro per i maggiorenni fino a 26 anni.

Molto dipende dalle risorse stanziate. Le prime ipotesi incameravano l’abolizione del Bonus Renzi da 80 euro in busta paga. Se lo sgravio resterà (senza essere integrato nell’assegno unico), è difficile concedere 10 giorni ai padri, garantire asilo gratuito e sussidi economici su larga scala con i 500 milioni stanziati per il pacchetto famiglia. L’assegno unico avrebbe il vantaggio di essere erogato anche agli autonomi, mentre il bonus Renzi è vincolato ai contratti subordinati.

Altro nodo: il bonus figli potrebbe sovrapporsi al reddito di cittadinanza.

Insomma, la questione è complessa e probabilmente di non rapida risoluzione: la riforma dei sussidi alle famiglie non sarà immediata.

Bonetti pensa comunque di affrontare il Family Act in un decreto successivo alla manovra.