Attenzione a non perdere il Reddito o la pensione di cittadinanza: chi ha presentato domanda da subito ricevendo l’assegno da marzo, ha utilizzato modelli ormai obsoleti, ed essendo terminato il periodo transitorio di sei mesi deve ora integrare i dati a suo tempo forniti.
L’aggiornamento è infatti dovuto alle modifiche sui requisiti per l’accesso al reddito di cittadinanza previste dalla legge di conversione del dl 4/2019 (legge 26/2019).
Dal 4 ottobre è disponibile la procedura per integrare la domanda all’interno dei servizi INPS. Chi non si mette in regola entro il 21 ottobre si vedrà sospeso il trattamento e dovrà nuovamente farne domanda per garantirsi la continuità nell’erogazione. Le istruzioni sono contenute nel messaggio 3568/2019.
A tutti coloro che devono effettuare l’adempimento l’INPS invia comunque una mail al recapito di posta elettronica indicato a suo tempo in domanda, con il link che bisogna attivare per integrare i propri dati.
L’autenticazione non si effettua con le consuete credenziali INPS ma attraverso il numero di protocollo della pratica Rdc/Pdc (esempio: INPS-RDC-2019-xxxxx), assieme a codice fiscale del richiedente e codice alfanumerico ricevuto via e-mail/sms.
Ricordiamo che l”INPS aveva pubblicato i nuovi modelli ad aprile, concedendo sei mesi di tempo per adeguarsi a coloro che avevano già validamente presentato domanda. Non tutti però hanno provveduto.
I dati aggiuntivi che bisogna fornire riguardano l’assenza di misure cautelari o condanne definitive negli ultimi dieci anni, per una serie specifica di reati. Le parti da aggiornare sono dunque il quadro F (Condizioni necessarie per godere del beneficio) e il quadro G (Sottoscrizione dichiarazione).