I professionisti possono svolgere incarichi senza compenso per la Pubblica Amministrazione ma solo in presenza di specifiche condizioni.
Il TAR del Lazio, respingendo il ricorso contro il bando del Ministero dell’Economia per l’attivazione di consulenze specialistiche gratuite, ha preso in considerazione i requisiti richiesti dal bando e la descrizione delle prestazioni, definite come “consulenze”.
Secondo il TAR (sentenza numero 11411 dell’11 settembre 2019), l’avviso riguardava l’attivazione di una consulenza eventuale e occasionale che non può essere classificata come contratto di lavoro autonomo, anche in virtù della concessione della possibilità di recesso in qualsiasi momento.
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Non essendo stata prevista una selezione con graduatoria finale, inoltre, non si può parlare di appalto di servizi professionali e, infine, non è possibile applicare agli incarichi previsti dal bando la disciplina dell’equo compenso perché non è stato prevista la regolamentazione di un rapporto di lavoro né è stata prevista la fornitura di un servizio professionale.
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La consulenza gratuita, secondo il TAR, riconosce comunque ai professionisti alcuni vantaggi per quanto riguarda l’arricchimento professionale e lo studio di materie specialistiche, oltre alla possibilità di inserire l’esperienza maturata nel proprio Curriculum Vitae.