Nonostante le crescenti preoccupazioni riguardanti la sicurezza e la privacy nelle aziende, stentano a trovare posto le pratiche considerate essenziali per la salvaguardia di un’ecosistema sano.
Di particolare interesse in questo senso sono le strategie di Identity Management, capaci di gestire tutte le identità e i relativi accessi della rete aziendale.
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Ad un primo sguardo, potrebbe apparire come un controllo superfluo laddove esista un comparto IT capace di gestire la rete aziendale, eppure la complessità delle diverse identità rende l’IM irrinunciabile, in particolare per le aziende di medio-grandi dimensioni.
Nella lista delle identità da gestire figurano infatti: dipendenti interni, partner/collaboratori esterni, clienti, terminali, dispositivi mobili, applicazioni, servizi ed eventuali sistemi IoT. Molteplici sfide che solo una gestione dedicata può fronteggiare.
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Il primo passo è di certo quello più difficile, ma una volta risolte mappatura, profilazione e impostazione, l’Identity Management va da sé, trattandosi di una pratica replicabile, che si trasforma a seconda delle necessità.
Avere un quadro chiaro delle identità da gestire è inoltre in stretta connessione con le strategie e può incidere sul business in generale. Solo informazioni dettagliate e sempre aggiornate possono chiarire le esigenze aziendali specifiche così come i rischi potenziali, aiutando l’azienda a migliorare strategie e sicurezza.
In termini di mercato, a scattare la più recente fotografia è il recente report Global Identity Management Software Market Size, Status And Forecast 2019-2025. Le soluzioni analizzate: OneLogin, Okta, PortalGuard, Centrify, Duo Security, PeoplePlatform, Bitium, PracticeProtect, LogMeIn, Dashlane Business.
