In un recente convegno, AIDP ha indagato l’evoluzione del deprecato fenomeno delocalizzazione in un molto più apprezzato modello di internazionalizzazione.
In particolare, si è analizzato il ruolo strategico degli expats (espatriati). In un contesto come quello attuale, ci sono infatti modi diversi di relazionarsi con l’estero, con un rapporto sempre più diretto che permette una crescita sia del singolo lavoratore sia dell’azienda intera.
Secondo i dati di una ricerca 2018 promossa da ECA in collaborazione con AIDP e Università Statale di Milano in Italia, sono circa 140mila i manager che si muovono “da e verso l’Italia” nell’ambito di progetti e carriere di tipo internazionale.
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Mantenere una comunicazione costante e permetterne la crescita migliora le condizioni dell’azienda stessa. Secondo Raffaele Credidio,Vice Presidente Nazionale AIDP:
Ogni cambiamento è una potenziale sfida per l’ecosistema aziendale che a fronte degli spostamenti delle persone aggiorna i propri equilibri, arricchisce la cultura manageriale che la caratterizza e scopre nuove dinamiche nell’incrocio di abitudini e tradizioni dei diversi paesi.
Le aziende che hanno saputo sfruttare le potenzialità degli investimenti diretti esteri (IDE) hanno acquisito una visione globale, che le ha rese più competitive sul mercato internazionale.
È l’occasione giusta per creare una rete di talenti tutta italiana, in grado di contribuire alla promozione del sistema produttivo italiano, per questo AIDP si augura di riuscire ad interagire anche con le istituzioni italiane e preparare il terreno per un’esperienza di vita e lavoro all’estero “vincente” sotto tutti i profili.