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Energy Manager: PA fanalino di coda

di Anna Fabi

Pubblicato 23 Settembre 2019
Aggiornato 4 Maggio 2022 20:06

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Aumentano gli Energy Manager nelle aziende mentre la Pubblica Amministrazione resta indietro, registrando addirittura un calo e forti inadempienze in relazioni ai propri obblighi.

In base al Rapporto FIRE sugli Energy Manager, è in continua crescita la presenza di questi professionisti, nei contesti dove vige l’obbligo e non solo. Nel 2018 le nuove nomine sono state 2.353, con un trend positivo soprattutto laddove riguardano soggetti volontari.

=> Energy manager, obblighi aziendali e trend

Il report mette in evidenza i settori che vantano una maggior presenza di Energy Manager: in cima il terziario (con 483 nomine), seguito dall’industria (432) e dai trasporti (323).

Fanalino di coda da questo punto di vista è la Pubblica Amministrazione (129): le nomine hanno addirittura subito un calo rispetto al 2017, con inadempienze da parte delle Città metropolitane e dei Capoluoghi di Provincia. Solo 31 su 116 di questi Enti hanno provveduto a conferire l’incarico.

Uno scenario da non sottovalutare, come si spiega nel rapporto:

Si tratta di un segnale preoccupante, perché spesso indice di una scarsa attenzione al tema dell’efficienza energetica (e dunque della relativa spesa economica).