Le tensioni commerciali mondiali rischiano di impattare negativamente sugli scambi con l’Est Europa, che entro la fine del 2019 potrebbe subire un calo del PIL fino al 2.6% dal 3.4% dello scorso anno. Sono le incertezze relative al conflitto commerciale tra Cina e Stati Uniti, oltre al rischio di mancato accordo sulla Brexit, a rischiare di innescare un incremento dei casi di insolvenza in media pari al 2%.
=> EXPORT UP per tutelarsi nelle esportazioni
Secondo gli esiti del “Barometro Atradius sui comportamenti di pagamento tra imprese a livello internazionale – Focus: Est Europa”, le imprese fornitrici interpellate in Est Europa (Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Slovacchia, Turchia, Bulgaria e Romania) stanno stimando una media del 24.4% di fatture emesse nei confronti di clienti italiani ed esteri che non vengono pagate alla scadenza.
È il settore manifatturiero a rappresentare il comparto maggiormente esposto alle insolvenze, mentre sia queste sia i mancati pagamenti da parte dei clienti danneggiano i livelli di liquidità delle aziende portando alla necessità di compensare le carenze ricorrendo al credito bancario.
Massimo Mancini, Country Manager di Atradius Italia, ha commentato:
L’economia globale continua a rivelare le proprie fragilità, ed ora è in fase di notevole rallentamento.
“Nel quadro di tensioni geopolitiche e perduranti incertezze, cresce il rischio di una sempre maggiore debolezza del commercio globale. Si attende che questo indebolisca la crescita economica di molte economie dell’Est Europa, comportando un aumento dei livelli di insolvenza nei prossimi mesi”.
Il consiglio per le aziende è quello di adottare una gestione strategica del rischio di mancato pagamento da parte dei propri clienti, evitando problemi di liquidità e permettendo una crescita del business sicura e sostenibile.