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Quali sono le startup per trovare lavoro

di Simone Cosimi

20 Settembre 2019 10:00

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Un ebook racconta le sessanta realtà che stanno rivoluzionando il mondo del recruiting: chi sono, cosa fanno e come aiutano candidati e imprese.

Quali sono le startup che stanno rivoluzionando il comparto delle risorse umane? Quelle in grado di trovare lavoro a chi vanta le giuste competenze indirizzandoli verso le migliori opportunità di lavoro.

Una chimera? Non proprio: il frutto delle nuove tecnologie applicate al mondo delle HR, frutto di una necessitò dettata dalle attuali caratteristiche del mercato del lavoro.

I dati sulla disoccupazione in Italia raccontano infatti che più del 30% dei giovani non ha un impiego, a fronte di un terzo delle aziende che ha forti difficoltà nell’individuare i candidati giusti (e quando li trova non sempre riesce a trattenerli). Un mismatch (mancata corrispondenza fra domanda e offerta  di lavoro) per colpa della quale una singola selezione può richiedere tempi incredibilmente lunghi. E lasciar fuori talenti incompresi e risorse formatissime.

Qualcosa, nei processi di recruiting e di assunzione, in pratica non funziona. Nelle grandi aziende come nelle PMI.

E’ anche vero che le nuove tecnologie e l’automazione stanno cambiando il tipo di competenze richieste per inserirsi nel mercato del lavoro: molti mestieri stanno sparendo, altri sono integrati e supportati da macchine smart e intelligenze artificiali, richiedendo nuove conoscenze.

=> Competenze: valorizzarle in 10 passi

Le responsabilità sono equamente distribuite: cicli di studio non tarati sulle esigenze di mercato, scarso investimento nella specializzazione dei propri dipendenti. Il risultato è che il 39% dei lavoratori italiani non è compatibile con le qualifiche del proprio impiego.

Ci si arrangia, si impara facendo, ci si cala in vestiti che spesso non ci appartengono. Oppure si rimane disoccupati. Con quello che ne consegue in termini di efficienza e produttività per l’economia del Paese.

Non è un caso che il 45% degli occupati italiani affermi di essere poco o per niente soddisfatto del proprio lavoro. E solo il 30% è contento di quanto guadagna. Ma il compenso non può bastare. Anche perché le nuove generazioni sfoggiano nuove priorità sul posto di lavoro: vogliono piani di welfare, benefit e autonomia nella gestione del tempo e del luogo.

HR 4.0

Tuttavia, racconta un ebook appena pubblicato da Startup Geeks, il cambiamento è in atto: i professionisti delle risorse umane stanno integrando il tradizionale modello di selezione con tecnologie più accurate che rendono i processi di recruiting (e la gestione stessa dei lavoratori) più veloci, trasparenti e in linea con le necessità del mercato del lavoro (o che almeno tentano di rimanerci), e che per farlo si appoggiano ai dati e alla loro analisi.

Startup in prima linea

Il volume intitolato “Le migliori startup per trovare lavoro e migliorare i processi HR” raccoglie decine di startup che operano nel panorama italiano delle risorse umane. Startup Geeks, insieme a Techyon (boutique di head hunting di profili IT) ha selezionato circa sessanta realtà, nello specifico quelle che hanno già fatto qualcosa di concreto per migliorare l’intero ecosistema dei processi di selezione e gestione del personale.  Sono divise per ambito di azione a seconda del lavoro svolto finora:

  • training & development,
  • recruitment & employer branding,
  • welfare
  • software.

Le prime sostengono i candidati a formarsi e prepararsi ai colloqui di lavoro, le seconde propongono tecniche alternative alla tradizionale selezione e dunque si rivolgono alle aziende per migliorare la capacità di attrarre le persone giuste e trattenerle. Quelle di welfare sono le startup che mirano a migliorare la qualità della vita sul posto di lavoro e la soddisfazione del personale.

Chiudono le startup che sviluppano software per analizzare i dati provenienti dai team, elaborarli e creare una visione più completa della salute dell’azienda al suo interno, al fine di migliorarla. Data analysis sulla forza lavoro (il 44% delle imprese HR Tech italiane ha sede a Milano, il 15% a Torino e il 9% a Roma).

Ecco alcuni esempi tratti dal volume.

Formazione

  • Start2impact è una startup innovativa a vocazione sociale che affianca i giovanissimi (dai 16 anni in poi) nella costruzione di competenze pratiche e già spendibili nel mondo del lavoro.
  • OfCourseMe, invece, consente ai dipendenti di personalizzare il proprio percorso formativo grazie all’indicizzazione e aggregazione dei contenuti formativi online.

Selezione del personale

Impossibile non segnalare piattaforme come SkillsJobs, che permette di far incontrare recruiter e candidati grazie a un sistema che crea la combinazione perfetta tra l’esperienza e la competenza del candidato e la richiesta del profilo dell’azienda.

Welfare

Per il welfare dell’azienda ci sono realtà più recenti come Healty Virtuoso che spronano i dipendenti delle aziende a condurre una vita più sana e attiva garantendo loro premi in base alle performance quotidiane o come HR Coffee che mette in collegamento tutti i dipendenti di un’azienda aiutandoli a incrementare non solo la produttività ma anche le relazioni interpersonali, generando allo stesso tempo insights utili per le decisioni strategiche aziendali.

Software

Sul lato software esistono infine realtà interessanti come Colloquio24, che analizza il comportamento del candidato con tecnologie di intelligenza artificiale, FeedbackLoop che permette ad ogni dipendente di dare un feedback ad un proprio collega in modo semplice e continuo o nCore HR: si occupa di aiutare i recruiter ad automatizzare le operazioni non-core che tipicamente occupano il 60%del tempo dedicato nelle risorse umane. Tutto il resto è nell’ebook.