Chi sono i lavoratori appartenenti alle categorie protette, quali gli obblighi delle pubiche amministrazioni, le procedure, le assunzioni, i casi particolari: direttiva del dipartimento della Funzione pubblica sul collocamento obbligatorio nella PA pubblicata in Gazzetta Ufficiale lo scorso 11 settembre.
Contiene una sorta di riordino della normativa e delle prassi in materia, che fornisce chiarimenti.
Platea
Di seguito le categorie protette con diritto al collocamento obbligatorio.
- Persone in età lavorativa affette da minorazioni fisiche, psichiche o sensoriali e portatori di handicap intellettivo, che comportino una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45%, agli assicurati la cui capacità di lavoro, in occupazioni confacenti alle loro attitudini, sia ridotta in modo permanente a causa di infermità o difetto fisico o mentale a meno di un terzo. Rientrano in quest’ultima categoria i soggetti che percepiscono l’assegno ordinario di invalidità.
- Persone con un grado di invalidità superiore al 33%.
- Persone non vedenti o sordomute.
- Invalidi di guerra, invalidi civili di guerra, invalidi per servizio, con minorazioni ascritte dalla prima all’ottava categoria delle tabelle annesse al testo unico delle norme in materia di pensioni di guerra.
Quote riserva
Le persone che appartengono a queste categorie e sono disoccupate, per accedere al collocamento obbligatorio si iscrivono agli elenchi tenuti servizi territoriali per l’impiego.
=> Categorie protette: cos'è la quota di riserva
Le quote di lavoratori categorie protette obbligatorie sono le seguenti:
- 7% dei lavoratori occupati, con più di 50 dipendenti,
- due lavoratori se ci sono da 36 a 50 dipendenti,
- un lavoratore per le realtà da 15 a 35 dipendenti.