Buone notizie dall’ISTAT sul fronte del mercato del lavoro italiano: nel secondo trimestre dell’anno il tasso di disoccupazione risulta pari al 9,9%, facendo registrare un lieve calo (-0,4%) senza disparità di genere, area territoriale o classe di età.
L’occupazione cresce dello 0,6%, mentre il tasso di inattività rimane stabile al 34,3% in tre mesi.
Disoccupazione e Occupazione
Si tratta del livello trimestrale più basso dopo il quarto trimestre 2011, quando il tasso era pari al 9,2%. In totale i disoccupati sono circa 2 milioni 545 mila persone. L’ISTAT segnala tuttavia che nei dati mensili di luglio 2019 il tasso di disoccupazione era in lieve aumento, rispetto a giugno.
In parallelo, nel secondo trimestre dell’anno, si è registrato un aumento del numero degli occupati di 130mila unità (per un totale di 23 milioni 390 mila persone) rispetto al trimestre precedente, con l’aumento sia dei dipendenti permanenti (+97 mila, +0,7%) che dei dipendenti a termine (+16 mila, +0,5%) e degli indipendenti (+17 mila, +0,3%). La crescita risulta più accentuata nel Mezzogiorno (+1,1%) rispetto al Nord (+0,4%) e al Centro (+0,3%).
Anche confrontando i dati a livello annuale, si nota una crescita dell’occupazione di +78mila occupati (+0,3%) rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso. Un andamento dovuto alla componente legata ai dipendenti permanenti (+112mila, +0,7%) mentre quelli a termine risultano in calo (-15mila, -0,5%), come quelli indipendenti (-19mila, -0,4%).
=> Riders e collaboratori: tutele in Gazzetta
Costo del lavoro
Nel secondo trimestre dell’anno, il costo del lavoro è aumentato del +0,1% rispetto al trimestre precedente e del +2,4% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Il motivo risiede nell’aumento delle retribuzioni pari a +0,1% su base congiunturale e +1,6% su base annua e degli oneri sociali aumentati del +0,3% su base congiunturale e +4,5% su base annua.
=> Stipendio netto in busta paga: aumenti dal 2020
Ricerca di lavoro
A spingere l’occupazione sono per lo più i canali informali, ovvero parenti, amici e conoscenti che con un giro di passaparola trovano occupazione a chi la cerca o rendono nota l’esistenza di un’opportunità lavorativa. Questo avviene nell’82,7% dei casi, un dato che però, va segnalato, risulta in calo del -0,7%.
In calo anche i casi in cui il rapporto di lavoro è conseguente all’invio di curriculum (65,4%, -0,5 punti) e ad una ricerca effettuata su internet (55,6%, -2,0 punti). Aumenta invece la quota di disoccupati che hanno contattato un Centro pubblico per l’impiego (22,3%, +1,1 punti) o che si sono rivolti alle agenzie di somministrazione (12,2%, 1,6 punti).