Paolo Gentiloni è il primo italiano a ricoprire il ruolo di Commissario Ue all’Economia: la scelta della presidente Ursula von der Leyen premia lo standing della candidatura italiana, che coincide con un momento assai delicato per l’Italia, osservata speciale per i conti pubblici e con gli occhi costantemente puntati sul debito. Senza contare che in vista c’è anche la manovra 2020, per la quale avremmo bisogno di maggiore flessibilità da parte di Bruxelles.
Il programma del Governo, presentato da Conte alle Camere, contiene l’indicazione di perseguire la propria vision «tenendo conto dei vincoli di finanza pubblica e della sostenibilità del debito che avvieremo lungo un percorso di riduzione».
in questo modo potremo arrivare a liberare nuove risorse, da reinvestire per realizzare a fondo e nel modo più incisivo questa complessiva, articolata stagione riformatrice.
Dunque, rispetto dei vincoli europei ma anche ruolo da protagonista per l’Italia, per una «fase di rilancio e di rinnovamento dell’Unione, che punti a costruire un’Europa più solida, più inclusiva, più vicina ai cittadini, più attenta alla sostenibilità ambientale e alla coesione sociale e territoriale».
Sul piatto, il miglioramento delle politiche e degli strumenti di governance economica della UE per favorire crescita, innovazione, sostenibilità, coesione interna e competitività nel quadro delle sfide globali.
Passi avanti sul «Patto di stabilità e di crescita e la sua applicazione, per semplificarne le regole, evitare effetti pro-ciclici e sostenere gli investimenti a partire da quelli legati alla sostenibilità ambientale e sociale», nella convinzione che un’impostazione di bilancio pro-ciclica rischi «di vanificare gli importanti sforzi compiuti sul piano interno per rilanciare la crescita potenziale del Paese, deprimendo la crescita effettiva».
Fra le proposte italiane, anche l’introduzione di un’aliquota minima europea per la tassazione delle imprese.
«L’Italia oggi è più forte e il nuovo governo intende svolgere un ruolo di primo piano nell’Unione europea», ha ribadito Conte nella giornata dedicata a Bruxelles (con gli incontri con i principali esponenti UE von der Leyen, Tusk e Sassoli).
Tre gli obiettivi strategici per l’Italia in Europa: «la modifica del Patto di stabilità a favore della crescita, il superamento del Regolamento di Dublino sui flussi migratori, un regime di misure e interventi straordinari che favoriscano la crescita e lo sviluppo del nostro Mezzogiorno».