Taglio del cuneo fiscale, salario minimo, niente aumento IVA, nuove norme per il rientro dei talenti, infrastrutture, riforma fiscale, crescita e lavoro al Sud, turismo, export, Made in Italy: sono i primi elementi di politica economica che emergono dai 26 punti programmatici su cui si basa l’alleanza fra M5S e Pd che forma la nuova maggioranza di Governo del Conte bis.
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Lavoro
Il taglio del cuneo fiscale è pensato come agevolazione a favore dei lavoratori, non delle imprese, nel senso che il programma prevede di «ridurre le tasse sul lavoro a favore dei lavoratori». Significa che il beneficio è destinato ad aumentare il salario dei lavoratori.
Altro punto fondamentale, il salario minimo, caro al M5S. Il programma fornisce solo un’indicazione di massima, relativa all’intenzione di introdurlo e di garantire le tutele massime a beneficio dei lavoratori. Il dibattito in materia prosegue da mesi, anche in considerazione delle proposte di legge presentate. Il ddl Catalfo, che rappresenta sostanzialmente la linea pentastellata, prevede un minimo di 9 euro l’ora, mentre la proposta del Pd non fissa per legge un tetto, ma prevede che il minimo sia quello stabilito dai contratti collettivi. Due impostazioni diverse, che dovranno a questo punto trovare una sintesi.
Il programma prevede anche una norma sull’equo compenso per i lavoratori non dipendenti e una legge sulla parità di genere nelle retribuzioni. Altre misure sul lavoro: diritti dei lavoratori digitali (riders).
Fisco
Anche le misure di riforma fiscale non vengono identificate con precisione, il programma si limita a stabilire l’esigenza di un riordino del sistema.
Da sottolineare l’assenza di riferimenti alla flat tax, che invece era un cavallo di battaglia della precedenza maggioranza con la Lega.
Il programma comunque al momento è generico: semplificazione della disciplina e abbassamento della pressione fiscale, spending review, revisione tax expenditure (riordino agevolazioni fiscali). Previste anche una web tax per le multinazionali.
Crescita
Per il Sud, piano straordinario di investimenti, istituzione di una banca pubblica per gli investimenti «che aiuti le imprese in tutta Italia e si dedichi a colmare il divario» esistente nel Paese. Focus sul turismo, potenziamento dell’export concentrato in particolare sul Made in Italy.