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In Europa e in Italia il numero degli smartworkers è in costante crescita, tanto che secondo i dati dell’Osservatorio del Politecnico di Milano questa categoria di lavoratori ha raggiunto quota 480mila sul solo territorio nazionale.
Se è vero che sempre più aziende stanno attivando programmi di smart working coinvolgendo i propri dipendenti, è innegabile che la qualità del lavoro fuori dalle mura dell’ufficio dipenda anche dalle risorse tecnologiche a disposizione. Come rendere dunque un ambiente di home office realmente produttivo?
=> Smart Working efficace in cinque passi
L’azienda di unified communication Poly (ex Plantronics e Polycom) ricorda quattro requisiti tecnologici di particolare utilità:
- interoperabilità con le piattaforme di collaborazione più diffuse, tra cui Skype for Business, Microsoft Teams e Google Voice, così che i dipendenti possano interagire con clienti, partner e colleghi ovunque e da qualsiasi device;
- sistema di telefonia intelligente che renda i dipendenti sempre raggiungibili su smartphone o telefono fisso;
- cuffie enterprise che garantiscano audio di alta qualità e abbiano una cancellazione attiva del rumore, consentendo la massima concentrazione ovunque;
- videocamere HD per interazioni di qualità con altri colleghi, in modo da lavorare come se si fosse nella stessa stanza.