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Al Campus Party il lavoro e il business del futuro

di Barbara Weisz

Pubblicato 23 Luglio 2019
Aggiornato 25 Luglio 2019 11:43

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Campus Party 2019 ai nastri di partenza: gli appuntamenti imprescindibili, i motivi per non mancare, per imparare e fare business.

Ci sono diversi elementi importanti per le imprese e per i lavoratori in questa edizione 2019 di Campus Party ormai al debutto: in primis, più spazio alla Job Factory, ovvero l’area dell’evento dedicata al mondo del lavoro, all’incontro fra domanda e offerta e al dibattito sul futuro del lavoro e sulle imprese del futuro.

Un saldo ancoraggio culturale all’innovazione, con Tim Berners Lee ospite d’onore, il fondatore (anzi, l’inventore) di Internet nell’anno che celebra i 30 anni del world wide web.

=> CPIT3 Job Factory: i talenti incontrano le aziende

E, diciamolo, forse anche un’apertura di genere, con una presenza femminile di rilievo, sia sui palchi sia nelle icone scelte dagli organizzatori per rappresentare le diverse facce dell’innovazione (la pittrice messicana Frida Kahlo, creatività, Ada Lovelace, la matematica inglese prima programmatrice).

Nei padiglioni di Rho Fiera Milano per quattro giorni, dal 24 al 27 luglio, a Campus Party sono attesi 20mila visitatori, dormono 4mila campuseros, si alternano 250 speaker da tutto il mondo. L’evento dedicato all’innovazione e ai giovani è strutturato come di consueto in tre aree:

  • Arena (con gli speaker e le attività della Jobs Factory),
  • Village (dove dormono i campuseros, ovvero i partecipanti),
  • Experience (per sperimentare le tecnologie del futuro).

Alla Job Factory di Campus Party Italia 2019 – #CPIT3 è destinato uno spazio raddoppiato rispetto alla scorso edizione, con più opportunità di job matching. La Job Factory si rivolge alle imprese, che possono indagare i temi legati all’innovazione del lavoro, ai giovani che a loro volta si affacciano nel mondo del lavoro che potranno anche simulare colloqui, partecipare a iniziative di formazione e di orientamento. Uno spazio, quest’anno gestito da HRC Digital Generation, che si propone come un laboratorio di innovazione applicato alle risorse umane.

Spiega Giulio Beronia, General Manager di HRC Digital Generation: proponiamo ai campuseros «un’esperienza che ribalta le logiche tradizionali dei Career Day, dedite solitamente alla raccolta dei CV o colloqui in modalità tradizionale». Ci saranno invece «blind interview, CV in team, elevator pitch e sessioni di potenziamento delle competenze di ricerca attiva di lavoro», il tutto con l’obiettivo di «generare interazione e contaminazione tra giovani e aziende». Previste attività di open innovation, reverse mentoring (sono i giovani che offrono il loro punto di vista alle imprese), un’area “Skillz workout” dedicata a potenziare il proprio profilo professionale e a sviluppare una ricerca attiva di lavoro, le testimonianze delle imprese.

=> Campus Party 2019: tutti i CPHack del CPIT3

Dunque, l’innovazione a Campus Party diventa sempre più occasione di confronto e di collaborazione fra giovani, mondo accademico, mondo del lavoro.

Fra l’altro, l’evento consente anche di acquisire crediti formativi e certificazione di soft skill agli studenti universitari con le Campus Party Masterclass, percorsi di formazione verticali che consentono di ottenere un attestato riconosciuto secondo lo standard internazionale Open Badge, erogato dal Cineca (il consorzio universitario per il calcolo automatico) attraverso la piattaforma digitale Bestr. Questo attestato, oltre a poter essere utilizzato su tutte le piattaforme che lo supportano come certificazione di soft skills, può essere convertito, su richiesta, in Crediti Formativi Universitari (CFU) dalle Università che lo consentiranno.

La presenza di Tim Berners Lee è impreziosita da una call for ideas che vedrà il padre di Internet confrontarsi con le idee dei giovani sull’evoluzione della rete. I quattro vincitori della call for ideas dedicata al “web che vorrei” presenteranno la loro vision all’informatico britannico e ne discuteranno con lui.

Fra gli altri speaker, segnaliamo Aimee van Wynsberghe, cofondatrice e codirettore della Foundation for Responsible Robotics, Corrado Passera, fondatore di Illimity (nonché ex ministro dello Sviluppo economico), Gino Strada (fondatore di Emergency), Roberto Burioni, medico e divulgatore scientifico, Gianluca Comandini, MiSE.