Internazionalizzazione: le opportunità per le Pmi

di Noemi Ricci

8 Luglio 2008 17:45

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Sviluppare il proprio business inserendosi in mercati esteri è una possibilità che in questo momento sta riscuotendo un interesse particolare, sia da parte delle camere di commercio che delle aziende

Si consolida l’attenzione verso l’internazionalizzazione – oggi primaria opportunità di finanziamento pubblico per il supporto al business – che sta trainando gli interessi di istituzioni e imprese, per il potenziale economico che porta con sè inserirsi nei mercati esteri alla ricerca di nuovi successi commerciali.

Per fare il punto su potenzialità, opportunità e scenari, a Roma è di scena il IX Meeting dei Segretari Generali delle Camere di commercio italiane all’estero.

L’edizione 2008 vuole confrontare la pressante domanda di assistenza per l’internazionalizzazione da parte delle aziende italiane con le azioni di supporto che le camere di commercio offrono, al fine di favorire l’insediamento e la persistenza all’interno dei mercati esteri.

Come ogni anno, sono in programma centinaia di incontri, che rappresentano un’occasione per la condivisione di esperienze e best practice tra i partecipanti, tra cui 100 delegati delle Ccie, circa 60 soggetti operanti nei servizi di internazionalizzazione.

Il fine è chiaramente quello di aiutare le Pmi italiane nella loro opera di radicamento sui mercati globali. Pmi che richiedono sempre più un’assistenza su misura e strutturata, non solo per l’avvio al percorso di internazionalizzazione (70% dei casi), ma anche nella fasi di espansione e successivo consolidamento delle posizioni guadagnate (60%).

Questo è quel che emerge da una ricerca condotta da Assocamere Estero e Unioncamere su un campione di 300 imprese denominata “Dal cavaliere solitario all’imprenditore manager – Primi risultati di un’indagine sulla domanda di servizi per l’internazionalizzazione”.

Dalla stessa ricerca risulta che il 51% delle aziende presente all’estero da più di tra anni ha rafforzato la propria posizione anche sul mercato italiano, anche se è ancora bassa la partecipazione a gare e appalti internazionali (17,4%).