Solo un terzo degli Italiani ha adeguata informazione sul tipo di contratto di luce e gas che ha sottoscritto (e in base al quale riceve le relative bollette), e conosce la differenza fra mercato libero e tutelato. Analoga la percentuale di coloro che sono informati sulla liberalizzazione del mercato, in molti casi attesa con preoccupazione per un possibile aumento dei prezzi.
Sono le principali evidenze del report di sintesi dei lavori del “Tavolo sul Superamento delle tutele di prezzo nella vendita di energia e gas” a cui partecipano le aziende del settore, le Authority dell’Energia e della Concorrenza e le associazioni dei consumatori. Curato dall’Istituto per la Competitività (I-Com) e da Public Affairs Advisors, contiene un’indagine condotta su un campione di consumatori che valuta il livello di informazione sul mercato dell’energia.
=> Mercato Libero vs Maggior tutela
Il 33% degli interpellati conosce il proprio contratto e la differenza fra mercato libero e tutelato, percentuale che sale al 59% fra coloro che si occupano personalmente delle bollette. Questi valori sono rimasti costanti nell’ultimo anno: la scadenza prossima non sta comportando un maggior livello di consapevolezza.
Il canale informativo più efficace rimane la stampa, seguono le campagne pubblicitarie e le notizie dirette dal fornitore di energia e gas. Non trascurabile il passaparola (23%), che anzi è il canale maggiormente in ascesa (+6%). In coda social network, blog e forum (sotto il 10%), né hanno grosso impatto le campagne informative istituzionali (17%) che comunque registrano una flessione (-1%).
Mercato libero
Percentuali simili sul livello di informazione relativo alla scadenza in arrivo: la conosce il 31% degli interpellati, la percentuale sale al 50% considerando solo coloro che si occupano direttamente delle bollette.
Diffuso il timore che la libera concorrenza possa far salire i prezzi (52%), mentre c’è un 33% che non si attende cambiamenti su questo fronte e solo il 15% ritiene che ci saranno addirittura vantaggi in bolletta.
Il report segnala che queste preoccupazioni sui prezzi dell’energia sono probabilmente dovute al basso livello di informazione. In ogni caso, si segnala «una tendenza piuttosto significativa che vede decrescere l’aspettativa di un aumento di prezzi con il nuovo regime».
Infine, è molto bassa (14%) la percentuale di coloro che conoscono ARERA, l’autorità per l’energia elettrica, anche fra coloro che si occupano direttamente delle bollette (25%), e solo il 5% degli intervistati (il 10% fra coloro che pagano si occupano personalmente delle bollette) conosce il portale Offerte istituito dall’Authority.